Tra i bagliori di un’estate ormai giunta a piena maturazione, che aspetta l’incendiarsi del mese di agosto per ravvivare le sue braci, vi è l’anomalia del Palazzo Migliacci, conosciuto da sempre come “Casa re i ciento stanze”. Anomalia perché è anomalo anche solo pensare ad un evento estivo che non sia legato solo ed unicamente alla gastronomia, che sembra essere il leitmotiv di tutte le estati paesane. Sì, tanto di cappello ai vari fusilli, scazzatielli che tanta parte hanno nella nostra vita e nella nostra economia, però, ammettiamolo, culturalmente abbiamo bisogno di una bella boccata d’ossigeno per purificare i polmoni ormai intasati di pochezza e pressapochismo. Del resto, la cultura annoia, se viene presentata in modo ammuffito e obsoleto, la cultura viene percepita come un’entità lontana masticata dalle bocche di tanti personaggi lontani. Ma cosa succede se la cultura smette di essere muffa prettamente “libresca” e diventa un’entità viva, vibrante e vicina a noi, da toccare con mano e con cui contaminarsi? Questo è ciò che si cerca di raggiungere a Felitto, con la sinergia e il contributo attivo di tutti, affinché la cultura non venga mantenuta gelosamente per sé, ma condivisa e offerta al prossimo, come uno scrigno pieno di perle, topazi e rubini.
Prendi un palazzo maestoso, dalla fama conturbante che ha alimentato leggende che hanno fatto vibrare ogni sasso del centro storico, prendi la “Casa re i ciento stanze” e spalanca le sue porte sul mondo, rendendolo un varco da esplorare quando prima era possibile soltanto sussurrarne il nome a bassa voce, valorizzalo e riempilo di arte, cultura e iniziative interessanti. Tutto ciò è stato reso possibile da Rosi Di Stasi, presidente dell’Associazione “Pasquale Oristanio”, instancabile e stakanovista, piena di risorse e forza motrice.
Quella del Palazzo Migliacci è stata una piccola rivoluzione pacifica, senza armi e contrasti, ma soltanto con la forza della cultura. Il 3 agosto il Palazzo Migliacci verrà solcato dal passo di Enzo Landolfi, e dalla sua creatura, “158”, che non mi sento di definire soltanto libro, ma vorrei definire atto d’amore verso cui essere grati.
Atto d’amore verso la provincia di Salerno, verso le radici, le genti e verso le mani che hanno impugnato la penna per tracciare il volto del proprio paese e dare voce a questo grande affresco collettivo.
Un atto d’amore verso le voci taciute, un atto d’amore verso le sfumature di una terra dagli angoli ancora da illuminare, e che Enzo Landolfi ha rischiarato, immortalando i borghi nelle pagine e regalando al pubblico un vero e proprio alleato cartaceo completo, esauriente, e che fonde sapientemente informazione e liricità suggestiva.
Il 3 agosto, assieme a Enzo Landolfi, ci saranno anche i suoi coautori, Lucia Clemente, Teresa Vecchi, Angela Furcas, Paola Passaro.
Introdurrà la coautrice Monica Acito, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Felitto Carmine Casella, di Rosi Di Stasi, presidente dell’Associazione “Pasquale Oristanio”, Maria Luisa Gatto, in qualità di rappresentante della Pro Loco di Felitto, ed Enrico Andria, Console Coordinatore Club Territorio di Salerno.
Ancora una volta, come nel 2015 a Felitto, ci sarà la straordinaria voce ed interpretazione di Milva Carrozza, che darà nuova linfa ai testi leggendoli e magnificandoli. Modererà la giornalista Katiuscia Scio.
La presentazione, promossa dal Palazzo Migliacci e dall’Associazione “Pasquale Oristanio”, inizierà con la proiezione della puntata televisiva che Enzo Landolfi realizzò proprio a Felitto diciotto anni fa, e prima e dopo l’evento sarà possibile ammirare anche la personale di pittura dell’artista cilentano Donato Stabile.
Oltre alla presentazione di 158, dal 9 al 24 agosto si terrà, sempre nella cornice di Palazzo Migliacci, la prima edizione del “Summer & Music Group”, a cura di Antonella Gnazzo Musicoterapista Scisar.
Vi saranno gruppi e laboratori, sia di bambini che di adulti, che culmineranno in un evento alla Chiesa Santa Maria Assunta, nel cuore del centro storico, alle 20:30.