Per chi frequenta abitualmente le spiagge di Paestum, non ha potuto fare a meno di prendere atto che, anche nell’estate 2019, niente è cambiato intorno al circo allestito sotto il sole.
Non poteva essere diversamente visti i tempi stretti che sono intercorsi dalla proclamazione dei risultati elettorali all’inizio della stagione estiva, ma un segnale nella direzione giusta poteva essere dato soprattutto in riferimento alla sicurezza dei pedoni che raggiungono gli stabilimenti balneari a piedi e la regolamentazione della sosta selvaggia che imperversa soprattutto nel fine settimana lungo la strada che costeggia il mare.
La scelta di ridisegnare la segnaletica orizzontale che garantisce una corsia protetta ai pedoni è il minimo che si poteva fare, ma allargarla anche lungo la fascia costiera poteva essere di buon auspicio e di grosso impatto rispetto a chi raggiunge il mare attraversando la pineta o lungo i varchi “taglia fuoco”. Questo anche in considerazione del fatto che sono stati resi liberi i parcheggi in via Poseidonia e incentivato così proprio la decongestione del parcheggio a ridosso del mare.
Invece, accade che gli stalli posizionati sia sul lato mare sia a ridosso della pineta per garantire “solo frescura” ai bagnanti che giungono alla spiaggia libera o al lido preferito diventino dei veri e propri tappi che bloccano la circolazione a senso unico alle automobili con i motori che girano a mille per garantire l’aria condizionata all’interno ma diffondo gas di scarico e calore supplementare tutto intorno. Anche le decine dei mini bus che garantiscono il trasporto dagli hotel e dai villaggi, sono costretti a rallentare la “corsa” per attendere che i parcheggiatori dei lidi “impilino” le auto dei loro clienti sotto gli stalli fino a tre per volta.
In tutto ciò, ecco che perfino chi si sposta a piedi per giungere “prima”, visto la velocità con cui procede il serpentone proveniente da Nord, devono fermarsi perché non c’è spazio sufficiente per avanzare senza correre il pericolo di essere coinvolti nelle manovre di parcheggio.
Ovviamente, non sono lasciati liberi nemmeno i pochi slarghi situati tra una “frescura” e l’altra perché sono appannaggio dei bagnanti che ben presto arrivano lulla spiaggia proprio per occuparli.
Si tratta di spazi dove la sabbia costringe gli automobilisti ad un parcheggio a retromarcia per evitare di rimanere “impantanati” con le ruote anteriori (quelle che quasi in tutte le automobili sono motrici) e dover ricorrere ad interventi di traino per sbloccarle … Nulla di nuovo “sotto il sole” lungo la strada dei lidi che sono assediati da migliaia di automobili che fanno faticare posto e, allo stesso tempo, bloccano perfino la circolazione pedonale costretta a cedere il passo a chi deve parcheggiare a ridosso del mare.
A questo punto diventa necessario, almeno per il futuro, individuare soluzioni che garantiscano, prima di tutto, un accesso protetto e facilitato a chi raggiunge a piedi la spiaggia. Questa è una cosa salutare, rispettosa dell’ambiente e delle persone; in secondo luogo di consentire ai mezzi l servizio degli hotel un rapido accesso dei loro clienti ai lidi di proprietà o convenzionati aumentando il numero delle corse e riducendo i tempi di trasporto dei loro ospiti; infine, di garantire anche alle automobili dei privati di godere di un posto all’ombra che consenta alle famiglie trasportate di ripartire, dopo una giornata di sole, senza doversi sottoporre alle “forche caudine” della lamiera rovente e blocco di “ritorno” della circolazione.
Non siamo noi a dover indicare soluzioni, né tocca a noi stabilire delle priorità! Basta però, affacciarsi in altre realtà dove i flussi del turismo balneare sono molti più larghi di quelli che riescono a impilarsi sulle nostre spiagge con le automobili al seguito per farsi un’idea di come si potrebbe fare “di necessità … virtù”!
In Toscana, per esempio, dove c’è una pineta della stessa età della nostra e conservata molto meglio, le cose vanno diversamente … andare a vedere per credere.