Femminicidio. La parola che purtroppo si ripropone più e più volte nei telegiornali o sulla carta stampata è un’emorragia che va fermata, un’emergenza che non va sottovalutata. Basti pensare che, secondo quanto riportato dal sito «femminicidioitalia.info», nel 2019 sono già 50 le vittime di questa vera e propria piaga sociale.
Arginare questo fenomeno non è facile e sono numerose, ancora, le possibilità che il governo e gli organi competenti devono mettere in campo per porre un limite al femminicidio. È ancora “fresca di stampa”, ad esempio, la notizia relativa all’approvazione, da parte del Senato, delddl sulla tutela di violenze di genere e domestiche, il cosiddetto “Codice Rosso” che accelera l’iter dei procedimenti che riguardano i casi di violenza a partire dalla denuncia che avrà una corsia preferenziale.
Negli ultimi anni, inoltre, sia nei piccoli centri che nelle città, si è diffusa la sistemazione, nelle piazze o in luoghi cruciali, di una panchina rossa che vuole sensibilizzare tutti contro la violenza sulle donne.
In questo gesto simbolico, ma di grande rilievo rispetto alla consapevolezza di questa emergenza, s’inserisce anche il Comune di Gioi che ha deciso di procedere all’installazione, sia a Gioi che a Cardile, di una panchina rossa realizzata dagli artigiani dei due paesi. Tale iniziativa si terrà sabato 20 luglio alle ore 18.00 a Cardile in Piazza Achille D’Aiuto e alle ore 21.00 a Gioi in Piazza Andrea Maio. L’amministrazione comunale, guidata dalla neosindaca Maria Teresa Scarpa, ha stabilito, così, di dedicare un ampio spazio a questo momento che vuol puntare i riflettori su un argomento sempre, purtroppo, attuale.
Il Comune di Gioi, quindi, si fa portavoce di un impegno: favorire la presa di coscienza nei confronti del femminicidio e della violenza di genere. Violenza che non è solo fisica, ma anche sessuale, verbale, psicologica.
L’auspicio è che le amministrazioni comunali, supportate dal governo e dalle forze dell’ordine, possano essere un punto di riferimento per chi è vittima di violenza, ma anche fucine di cambiamento, di inversione di tendenza, di diffusione di “politiche del rispetto”. Quelle che forgiano uomini e donne migliori. Uomini e donne che riescono a vivere alla pari. Uomini e donne pronti a cambiare in meglio la società e il mondo.