Agropoli è nel periodo della trasformazione. Quella che, tutto sommato, per dieci mesi all’anno possiamo definirla una piccola e semplice cittadina è entrata nel momento più impegnativo dell’anno. I turisti si sono ormai moltiplicati, anche se ad onor del vero il vero affollamento lo si registra solo il sabato e la domenica, e i disagi inevitabilmente si moltiplicano. Il traffico è il primo grande problema anche e soprattutto perché il pericolo resta costante. Nella memoria di tutti c’è ancora l’incidente che ha poi portato alla dipartita di Isa Russo. Investita sulle strisce pedonali in pieno centro e poi purtroppo deceduta qualche giorno dopo in ospedale. Un caso che ha scosso la città anche per la sua unicità. Mai ad Agropoli un incidente stradale in pieno centro urbano aveva portato a tali conseguenze. Caso (inevitabile) ha voluto che non fosse neanche l’unico perché nei giorni precedenti e successivi vi sono stati altri scontri in prossimità del centro potenzialmente molto pericolosi anche per i pedoni che in quantità numerosa affollano di questo periodo Agropoli. Gli ultimi episodi hanno portato l’ex attivista dei cinque stelle Roberta Oricchio ha una raccolta di firme per richiedere maggiore sicurezza in città. La petizione, denominata “Agropoli Sicura”, in cinque giorni ha raccolto duecento firme: “Con 200 firme possiamo portare la petizione all’attenzione del Sindaco ma non basta – ha detto la promotrice – dobbiamo portare la nostra voce fino al Prefetto di Salerno ed al Ministro dell’Interno e deve essere la voce di tutti, di tutti coloro che amano Agropoli e vogliono viverci in sicurezza. Non possiamo fermarci alle promesse dei politici locali: abbiamo bisogno dell’intervento di organi superiori. Finita questa prima fase di raccolta firme, vi parleremo della seconda fase dell’Operazione Sicurezza per la quale sarete ancora direttamente coinvolti: andiamo tutti a Roma!”. Accantonato il capitolo sicurezza spazio alla questione spiagge, in particolare a quella del Lido Azzurra interdetta in un tratto. Si tratta dello spazio di costa che va da Via Kennedy fino alla foce del fiume Testene. Il motivo è quasi paradossale, in pratica quel tratto viene interdetto per l’accumulo di posidonia accantonata però dalle stesse macchine del comune. Anche dal comune hanno ammesso la criticità ma in questo caso è impossibile pensare a un intervento in breve tempo. Una soluzione l’ha invece palesata il Movimento Cinque Stelle proprio negli ultimi giorni: “Ora le amministrazioni comunali non hanno più scuse, è arrivato il momento di agire con intelligenza, senza appellarsi all’emergenza- scrive il M5S di Agropoli in un comunicato – Il fenomeno della Posidonia si può gestire in maniera responsabile e ecosostenibile nel rispetto delle nostre spiagge e di tutti i cittadini. Con una Circolare emessa dal Ministero dell’Ambiente e trasmessa a tutte le Regioni vengono finalmente chiariti alcuni aspetti importantissimi (anche per la Città di Agropoli) sulla questione degli spiaggiamenti della Posidonia Oceanica.
Oltre alle già note modalità di gestione
a) Mantenimento in loco delle banquettes;
b) Spostamento degli accumuli;
c) Interramento in sito;
d) Trasferimento degli accumuli presso impianti di riciclaggio;
e) Trasferimento in discarica degli accumuli,
viene finalmente chiarito che laddove l’accumulo di Posidonia in spiaggia compromette la normale fruibilità della stessa, il concessionario/gestore (pubblico o privato) della spiaggia può scegliere anche la modalità di “re-immissione in ambiente marino” delle biomasse spiaggiate. Inoltre un’altro fondamentale chiarimento arriva dal Ministero anche per quanto concerne gli “accumuli antropici”, ovvero le “montagne di Posidonia” come quella che negli ultimi 15 anni è stata creata sulla Marina del Porto di Agropoli, causata principalmente da una gestione scellerata del fenomeno.
Il Ministero dell’Ambiente infatti chiarisce che tali accumuli possono essere usati, previe autorizzazioni e verifiche, per il ripascimento stesso delle spiagge. Praticamente il progetto che come meetup Cittadini Cinque Stelle Agropoli abbiamo già da anni promosso, ovvero quello del riutilizzo del materiale ammassato per ripristinare la spiaggia della Marina che negli ultimi anni è stata selvaggiamente deturpata! Quindi con tutta probabilità non servirà nessun appalto da 2 milioni di euro per smaltire in discarica tutto quel materiale, basta procedere con le richieste di autorizzazioni alle autorità competenti, ripristinando anche in maniera definitiva una delle storiche spiagge simbolo della nostra Città”. Una soluzione, insomma, quella che presenta il Movimento davvero interessante che andrebbe soprattutto a risolvere uno dei problemi più gravi degli ultimi dieci anni ad Agropoli. In misura maggiore sulla spiaggia della Marina dove la montagna di posidonia ammassata sta diventando simbolica quasi quanto la rupe segno distintivo, da secoli, della città di Agropoli.