La provincia di Salerno ha perso più di 3250 abitanti in un anno. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione demografica realizzata dall’Istat e relativa al 2018. Tutto ciò nonostante l’ingresso dei migranti che, tuttavia, non riesce a compensare il numero di coloro che si trasferiscono fuori regione (al centro-nord) o all’estero.
Un trend costante e forse fisiologico. Ma che, tuttavia, lascia aperti diversi interrogativi.
Per quanto riguarda la Campania, l’impoverimento di risorse umane è pari a 25.168 unità soltanto nel 2018. Questo nonostante il tasso di natalità regionale sia tra i più alti in Italia e superiore alla media nazionale. A trascinare, da questo punto di vista, è Napoli e la sua provincia.
Ma il fatto che si facciano più figli è un dato positivo a prescindere? Forse no, perché bisognerebbe valutare il contesto in cui si nasce e quello in cui si crescerà, nonchè le condizioni collegate.
In merito al territorio campano, a fare da contraltare a quanto appena sottolineato, è il dato legato al quoziente di mortalità, tra i più elevati in assoluto. Una piccola eccezione è rappresentata dal Cilento, terra che presenta un numero di centenari particolarmente alto.
Spostando l’attenzione al contesto nazionale, poi, in Italia al 31 dicembre 2018 si sono registrate 124 mila persone in meno rispetto all’anno precedente. Esi tratta del quarto anno consecutivo di calo. Altro dato allarmante è il livello minimo di nascite (oltre 18mila i meno) e l’iscrizione all’anagrafe per nascita di 439.747 bambini, minimo storico dall’Unità d’Italia.
E’ in flessione anche il numero di stranieri che lasciano il nostro Paese (-0,8%) mentre è in aumento l’emigrazione di italiani (+1,9%)
Il tasso migratorio interno, inoltre, conferma che tra le regioni più attrattive e ricercate ci sono l’Emilia-Romagna, il Trentino Alto-Adige, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia e per quanto riguarda la province, Bologna, Milano, Monza e Brianza e Bolzano. Quasi la metà dei trasferimenti riguarda persone tra i 15 e i 39 anni
Altro dato estremamente triste, infine, è quello legato al numero di suicidi, principalmente per ragioni economiche. Nel 2018, al riguardo, la Campania è stata la regione in cui il fenomeno è cresciuto di più. Dal 2012 la percentuale di coloro che si sono tolti la vita, infatti, è passata dal 12,4% al 21,8%. E’ Napoli con la sua provincia a detenere il triste primato, seguita da Salerno.