Cara “Terra mia”, ti scrivo oggi a mente ancora calda dopo un tour dentro e sopra di te in compagnia di colleghi giornalisti che finora non conoscevo o con i quali avevo rapporti sporadici. Insieme a loro ho ripercorso strade, visitati luoghi, incontrato gente … in un serrato itinerario. In molta parte sono strade che ho prima camminato e poi corso per tracciare il Cammino del Parco con lo scopo di raccogliere gli elementi utili da inserire nella piattaforma su cui si appoggerà l’APP: “il cammino del parco del Cilento, Diano e Alburni”.
Ho imparato a guardarti con gli occhi di queste persone che non ti avevano mai vista o, come tanti altri che vi arrivano o vi vivono, solo sfiorata. È stata un’esperienza umana, professionale ed interiore che mi ha fatto respirare a pieni polmoni ciò che sei in grado di emanare per raggiungere ogni tipo di sensibilità che ti attraversa.
Roberto e Fabio, provenienti dalla Sicilia, ti hanno apprezzata per la tua vivacità nel campo economico e imprenditoriale; Alberto e Giusy, arrivati dal Lazio, ti hanno analizzata per trovare opportunità di business; Paola e Michele, tornati da Positano, sono stati sorpresi dallo spazio e dal tranquilli andare delle cose che rilassa; Elena e Donato, giunti dalla Puglia, ti hanno inquadrata per capirti meglio; Vincenzo e Vito, pugliesi pure loro, si sono inebriati del tuo mare steso sotto il sole con la costa a fare da cornice;
Sea, affascinata dall’archeologia, ha raccolto a piene mani i riflessi provenienti dai ruderi dei tuoi siti archeologici; Nadia, partita dal profondo Nord, ha scoperto in te un dedalo di intrinseci racconti riponendoli nella bisaccia dei ricordi; Saverio, toscano fino la midollo, ha raccolto infiniti suggerimenti da riportare nella sua realtà badando di lasciar stratificare le decine di proposte poste all’attenzione dell’intero gruppo.
Fin qui non penso di averti detto molto di nuovo!
Infatti, tu sei abituata a essere scoperta nella tua posizione geografica, analizzata nel tuo aspetto ambientale, sociale ed economico, scandagliata nelle tue debolezze, imbandierata da una decina di riconoscimenti, stuprata da impresentabili obbrobri, amata per la tua fragilità, abitata per caso da chi non è partito o da chi vi è ritornato, anelata da chi ti ha abbandonata e ti ricorda “verginella” come eri nel tempo che fu …
Il vero motivo per cui ti scrivo è che fin dal primo momento in cui ho pensato a questo evento ho immaginato di coinvolgere altri soggetti per dimostrare che dietro a tanta bellezza c’è un sistema che esprime valori che camminano sulle gambe di donne ed uomini, per cui non ero solo nell’affrontare l’impresa!
Allora ecco ho ottenuto l’aiuto di Angelo Coda (hotel Clorinda), Pino Greco (Hotel Meridiana), Pasquale e Rino Carrino (Hotel Village Marina), Corrado Marino (Hotel Paistos), Salvatore Pagano (hotel Savoy ed Esplanade), Daniela Di Bartolomei (Hotel Solaris), Marco Galardo (Tenuta Porta Ventura), Giuseppe e Manuela Scovotto (Agriturismo San Raphael), Luigi Punzo (Centro sportivo Elisyum), Rosario Pingaro (Convergenze), Antonio Palmieri (Tenuta Vannulo), Rosa Pepe (Cesta della Biodiversità) …
Come è giusto sottolineare che insieme a questi tuoi “figli” anche altri soggetti che quotidianamente aprono le porte dei tuoi scrigni hanno accettato di buon grado di essere protagonisti attivi del progetto che ha suscitato in loro prima curiosità, poi apprezzamento per lo sforzo e, infine, entusiasmo. Sto Parlando di Felice Iorio, direttore della Grotte di Castel Civita, Francesco D’Origlio, presidente della fondazione Mida che gestisce le Grotte dell’Angelo di Pertosa ed Auletta, Filomena Chiappardo, assessore al turismo del comune di Padula, Giovanna Scarano, direttrice del Polo archeologico di Velia, Valerio Calabrese, direttore dei musei della Dieta Mediterranea e del Mare di Pioppi, Luisa Maiuri e Assunta Niglio assessore al turismo e consigliere con delega alla pesca del comune di Castellabate e Gabriel Zuchtriegel, direttore del polo museale di Paestum.
Si è trattata di una “galoppata” di 4 giorni durante le quali abbiamo parlato di te, pensato a te e, come accade spesso, scoperto qualcosa di te che, pur avendo sotto gli occhi, non ci sembrava importante.
Il tutto lo abbiamo organizzato per far conoscere l’idea dell’APP che lega in un solo progetto turistico l’intera area protetta mettendo in relazione l’arancione dei siti archeologici, l’azzurro delle Aree Marine Protette e il verde dell’anima naturalistica che ti pervade.
Ma anche noi che abbiamo accompagnato gli ospiti alla tua scoperta, siamo rimasti sorpresi di quanto poco ti conosciamo e di quanto ancora abbiamo bisogno di guardarti nel profondo degli occhi per godere di te in pieno.
Camminando al fianco dei nostri ospiti in questi giorni, ho avuto l’occasione di veder crescere nel loro atteggiamento verso il Cilento, Vallo di Diano e gli Alburni un afflato che mi ha fatto anche essere un tantino geloso. Il loro entusiasmo era contagioso sia per me sia per le persone che abbiamo intervistato: tant’e vero che gli incontri si sono protratti ben oltre il tempo che era stato preventivato.
Solo il mio forte senso del rispetto dei tempi e per evitare inutili quanto antipatiche attese da parte di chi ci aspettava nelle tappe successive ha potuto evitare di lasciarmi andare troppo oltre il limite.
Nelle grotte di Castelcivita e Pertosa e Auletta e alla Certosa di San Lorenzo a Padula ho dovuto letteralmente trascinare via l’intera comitiva; A Velia, al Museo del mare e della Dieta Mediterranea di Pioppi e a Villa Matarazzo di S. M. di Castellabate ho convito gli ospiti a lasciar andare gli interlocutori perché avevano altri impegni programmati; a Paestum e alla Tenuta Vannulo solo la paura di perdere il treno ha tenuto a freno la loro voglia di continuare a porre domande e ad attendere risposte …
Grazie ai miei colleghi giornalisti dell’ANSO (Associazione Nazionale Stampa On Line) hai iniziato un viaggio per luoghi a te sconosciuti in modalità alle quali non sei abituata, ma vedrai che l’effetto sarà comunque soddisfacente per te: crescerà in chi non ti consce, la voglia di venirti a conoscere personalmente, e in quelli che già ti hanno incontrata, di farlo di nuovo.
Sento forte il desiderio di segnalarti anche chi della redazione di Unico ha accompagnato il viaggio dell’allegra compagnia come Rosita, Massimiliano, Gina e i due Luigi di Kreisa che hanno realizzato il portale e L’Applicazione.
Cara “Terra mia”, non più “triste” perché il tempo e la storia ti ha resa aperta al mondo, oggi sei accogliente nei confronti di quanti hanno voglia di visitarti, disponibile a concederti con tutti i tuoi colori, odori e sapori, c’è un futuro per te in quest’epoca di forti accelerazioni se solo riuscirai ad essere così come sei: accogliente per chi arriva, generosa con i tuoi figlie gelosa del tuo ambiente riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità.
Infine, voglio ricordarti che se oggi sei riuscita ad uscire dallo “splendido isolamento” in cui i secoli ti hanno relegata lo devi all’istituzione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che da poco ha compiuto venti anni. Grazie ai presidenti che si sono succeduti (Vincenzo La Valva, Giuseppe Tarallo, Amilcare Troiano e Tommaso Pellegrino attualmente in carica), ai direttori (Domenico Nicoletti, Angelo De Vita e Romano Gregorio, attualmente in carica) ed a tutti i dipendenti che quotidianamente si prendono cura di te puoi far valere tutto il tuo appeal in Italia e all’estero testimoniato dai riconoscimenti ricevuti da organismo indipendenti (UNESCO, Mab, Geopark, Dieta Mediterranea)
Con l’anello verde dell’APP del “Cammino del parco” del Cilento, Diano e Alburni, puoi tenere legato in un abbraccio tutto ciò che sei.
Buona fortuna.