Valle dell’Angelo è un piccolissimo ma delizioso paese del Cilento interno, come sapranno quasi tutti i lettori di questo giornale. Mi riferisco non solo alle bellezze paesaggistiche, indiscutibili, ma soprattutto al particolare “clima” che vi regna. I rapporti umani sono infatti improntati a quel reciproco rispetto, a quella disponibilità e cordialità dei modi che non hanno niente di affettato e di costruito, ma scaturiscono con naturalezza da una interiorizzazione, con radici antiche e profonde, dei valori della convivenza democratica. Niente di più semplice, in questo contesto, che chiedere un’intervista al Sindaco e ottenerla in un tutt’uno. È troppo presto per domande relative ad una rendicontazione di qualsiasi tipo, considerato che sono trascorsi appena pochi mesi dalle ultime elezioni, che hanno portato alla guida del Comune un’Amministrazione di giovani con nessuna o quasi esperienza amministrativa e che deve pertanto, come si suole dire, “farsi le ossa”. Lo stesso dott. Iannuzzi è il secondo sindaco più giovane della regione Campania, come egli stesso afferma con una punta di orgoglio. Le domande non possono che riguardare il futuro, vicino o lontano.
Sindaco Iannuzzi, gli impegni che l’attendono saranno certo numerosi. Quali di questi lei considera prioritari?
La nuova Amministrazione ha dovuto porsi in primo luogo il problema pratico della riorganizzazione della segreteria e dei servizi per garantire una maggiore efficienza e una riduzione delle spese. Si è già provveduto a stipulare una convenzione per l’utilizzazione a scavalco del segretario comunale, con l’abbattimento del 45% dei costi, somma che potrà essere reinvestita nei servizi sociali o in altre attività. È già operante, inoltre, una Commissione per la revisione dello statuto e dei regolamenti al fine di adeguarli alle innovazioni. Non è poco per un’amministrazione che muove adesso i primi passi.
E per quanto riguarda la progettualità politica, quali interventi si intendono privilegiare?
Il criterio che l’Amministrazione Comunale intende seguire è quello di promuovere azioni in sintonia con L’ente Parco. Valle dell’Angelo è stato scelto su ottanta comuni con sede del Centro Telematico per la Montagna, con collegamento internet e intranet, per accedere ai servizi indispensabili per vincere l’isolamento. È stata già avviata un’ampia intesa con l’Ente Parco che si è concretizzata, come primo passo, nel convegno tenutosi a Valle dell’Angelo il 15 luglio di quest’anno, con la partecipazione del Direttore del Parco Dott. Nicoletti, per la promozione del progetto PROUST (programma di sviluppo sostenibile) in cui si crede molto. Un possibile sviluppo del paese non può che realizzarsi nella direzione del turismo ecologico. Valle dell’Angelo potrebbe diventare in futuro una sorta di paese albergo. In particolare la località Pruno ha suscitato un grosso interesse per gli operatori dell’Ente Parco. Tra gli obiettivi c’è anche un Osservatorio naturalistico per lo studio di particolari forme di vita vegetale ed animale.
Come intende lei, oggi, la funzione del Sindaco?
Senza dubbio è di tipo manageriale. L’amministratore deve essere capace di avviare tutte quelle iniziative che consentono di ridurre le spese per creare nuove fonti di reddito a vantaggio sia dell’Ente che della popolazione. Se si vuole continuare a fornire servizi efficienti è un paesaggio obbligato pensare concretamente a un consorzio dei servizi.
Quali sono i rapporti con i Comuni vicini?
Senz’altro migliori che in passato quando c’era un Consorzio che non riusciva ad eleggere un Presidente e ad operare per eccessivi personalismi. Non si capiva che il problema non era di poltrone ma di contenuti. Il Consorzio tra comuni gestirà, per il momento, lavori pubblici legati al dissesto idrogeologico. L’idea di fondo è quella di ampliare le competenze con la fornitura di servizi.
Cosa può fare concretamente il Comune per i pochi giovani che sono rimasti?
Nell’immediato occorre coinvolgere i giovani in attività imprenditoriali ad indirizzo turistico, sfruttando le occasioni offerte dall’Ente Parco. Pensiamo ad un turismo d’èlite che è quello più remunerativo e meno devastante dal punto di vista ambientale. Vorremmo aprire una sede staccata del Centro di Studi Filosofici di Vatolla. Altra strada è quella aperta all’Associazione per la valorizzazione dei prodotti tipici già operante nel nostro Comune.
Con quali iniziative pratiche si può avviare questo discorso?
L’ipotesi di base è quella di creare una comunità di tanti piccoli imprenditori. Si può pensare a gestire un campeggio oppure una colonia estiva montana. Ad iniziative anche di piccole dimensioni ma capaci di produrre reddito.
Come intende coinvolgere la popolazione in tutto ciò?
Ritengo che nei nostri paesi bisogna riportare nella vita istituzionale persone con talento che probabilmente sono state tenute ai margini. La strada è quella di promuovere un Centro Studi con funzione propositiva, che elabori proposte da sottoporre all’Amministrazione Comunale.
È veramente una grossa mole di lavoro. Le auguro di cuore buon lavoro.
Ci stringiamo la mano salutandoci. Il Sindaco sa che non sono stata una sua sostenitrice, certamente non per motivi personali, ma sa anche che l’augurio è sincero e che tutta la comunità ha davvero bisogno che si operi bene.
EMILIA D’ANDREA