In passato già il grande Shakespeare aveva ribadito che non certo il nome è ad essere importante (Romeo e Giulietta) bensì l’essere. Il riferimento letterario calza a pennello su quella che sembra essere una questione di lana caprina tutta nostrana, più adatta forse alle ultime pagine di un rotocalco da sfogliare sotto l’ombrellone e speriamo, non me ne voglia il grande scrittore, per averlo scomodato per quello che è un avvenimento, all’apparenza così frivolo, che riguarda il cambio del toponimo di Roccadaspide a Rocca d’Aspide ne tanto meno il lettore de “Il Valcalore” che riterrà, e a ragione, ben altri i problemi più importanti della nostra comunità. È ormai fatto di cronaca che a maggioranza è stata deliberato dal consiglio comunale il ripristino del vecchio toponimo Rocca d’Aspide al posto dell’attuale e senza accento Roccadaspide, è senza dubbio da ammirare lo slancio dei nostri Amministratori, che vi assicuro vivono per fare politica e non come i soliti maligni insinuano “fanno politica per vivere”, essi mirano solo in tal modo a recuperare i passati fasti della nostra cittadina, e la dice lunga sul loro impegno a favore della comunità tutta. Chi infatti non trarrà vantaggio da questa decisione?!? I benefici, cari lettori, saranno così evidenti… quell’accento ci darà un’identità nuova… saremo per la prima volta veri “Rocchesi” e non Roccadaspidini né Roccadaspidesi, che tra l’altro suonano anche male, come oggi dovremmo giustamente appellarci. Rocca d’Aspide sa d’antico e ben si accorda col desiderio di old styling che domina i gusti moderni, sicuramente in contro-tendenza coi modernismi e col desiderio di semplificazione e trasparenza espresse dal buon On. Bersani. Ma di antico oggi nella nostra cittadina non vi è solo il nome ma, cari potenziali visitatori mi riferisco a voi, vi è anche l’ambiente, il modo di pensare e di fare politica tutto in perfetto stile medioevale, insomma una full immersion nel passato, passeggiando per le vie del centro storico che di storico vi assicuro conserva ben poco, potrete notare l’ambiente decadente e malsano in cui i miasmi delle fogne vi riporteranno con la mente a paesi esotici e lontani, oserei suggerire con timori d’offesa Calcutta, potrete rivivere la proverbiale “sete del deserto” quando rincasando dalle vostre fontane invece che acqua limpida uscirà uno sbuffo d’aria rumoreggiante che sa quasi di beffa, ma non c’è da preoccuparsi se nel caso il troppo entusiasmo vi abbia provocato un lieve malessere esiste nella nostra ridente cittadina un quasi aperto ospedale che vi fornirà senza troppo a pretendere un’assistenza che oserei definire svizzera. Se poi il traffico cittadino vi soffoca o semplicemente non avete i necessari “grattini” per il parcheggio a pagamento, potrete fare una rilassante escursione alle falde del monte Vesole ove godrete della frescura dei castagneti secolari e di paesaggi mozzafiato nel senso che vi mancherà il respiro quando arriverete nel punto che sembra promettere il più bel panorama ove la mente arriva a goderne ancora prima che l’occhio veda, certamente non resterete delusi dalla “Real Discarica” di Rocca d’Aspide che mostra l’inciviltà di un popolo e le distrazioni di passate e presenti Amministrazioni. “Dopo tanto penare finalmente uscimmo a riveder le stelle”, diceva il sommo poeta, ebbene anche tu caro visitatore a patto di non essere rimasto a corto del raro carburante potrai raggiungere alle porte del borgo medioevale una piazzola panoramica interamente realizzata in pietra calcarea di Rocca d’Aspide posta all’imbocco di una curva a gomito, ove la visione delle stelle è garantita… se non si presta la necessaria attenzione alle manovre di parcheggio in curva!!
Caro visitatore, penso che alla fine di una così rilassante giornata trascorsa tra le nostre mura non ti resti che spedire la classica cartolina illustrata agli amici da far vedere in che posto hai avuto la fortuna di capitare ed al solito “saluti da Roccadaspide” ricordati di porre l’accento che fa la differenza e ti prego di volere omettere la data sostituendola con un vago “addì” lasciando così la libertà a chi legge di collocare nel tempo la nostra cittadina che dalle soglie del 2000 ti assicuro è oggi molto lontana!
Carmine Scovotto