Probabilmente parliamo di un popolo di zoticoni. Anche se, messa così, può essere una soluzione fin troppo semplicistica. Il problema però è che anche analizzando nel dettaglio i dati la situazione non cambia. Forse zoticoni non è corretto, ma non è che usando il termine approfittatori la condizione cambia. Insomma, dopo averci girato intorno la domanda rimane. Il successo alle ultime elezioni politiche del Movimento 5 Stelle è da attribuire in gran parte alla promessa del Reddito di Cittadinanza? Proveremo ad analizzare i dati per poi rispondere solo in seguito. Per prima cosa le percentuali. Il Movimento 5 Stelle era uscito dalle elezioni del 4 Marzo 2018 con il 32,68%, ergendosi così a primo partito in Italia. A distanza di poco più di un anno è cambiata non solo la percentuale. I grillini sono scesi al 17,07%, un crollo non indifferente. Ovviamente persa anche la palma di primo partito che passa alla Lega. Quello però che associa questo voto e quello del 2018 è senza dubbio l’affluenza del meridione dove un anno fa il Movimento aveva fatto praticamente incetta prendendosi la leadership in quasi tutte le regioni. In totale erano state nove le regione nelle quali il Movimento aveva trovato il primo posto: marche, abruzzo, molise, puglia, campania, calabria, basilicata, sicilia e sardegna. In quasi tutte le regioni le percentuali superavano il 40%. Oggi la situazione è ben cambiata. Nella IV Circoscrizione (Italia Meridionale) il Movimento rimane saldo al primo posto con il 29,16% e con quasi cinque punti di percentuale sopra la Lega. La vittoria, insomma, rimane. Certo, non si possono non considerare i dieci punti in percentuale persi. Sono un dato troppo grande da non tenere in considerazione. Situazione pressoché identica anche nella V circoscrizione (Italia Insulare), nelle isole il M5S rimane intorno al 29%, primo ma in calo rispetto a marzo 2018. Ora cos’è? Mancanza di fiducia? Siamo di fronte a un elettore che non ha confermato la sua preferenza in virtù di quanto visto in un anno o poco più di governo metà pentastellato e metà leghista? Dove sono i voti del Sud? In sostanza alla Lega che passa, in certi casi, addirittura dal 5% al 20-22%. Siamo di fronte a un trionfo mastodontico del partito di Salvini, soprattutto al Sud. Senza poi considerare gli exploit come quello in Emilia Romagna. Ma il Reddito? Non è bastato? Il provvedimento per rimettere in moto l’Italia è ormai un dato di fatto, come è un dato di fatto l’enorme aiuto che molte persone in difficoltà stanno ricevendo. Ma bisogna davvero credere che un anno fa molte persone abbiano votato Di Maio e compagni solo ed esclusivamente per vedere questa promessa diventare realtà? In fin dei conti sembrerebbe paradossale perché anche con il governo di Renzi esisteva il Reddito di Inclusione, un altro ottimo provvedimento per famiglie in difficoltà economiche. Insomma, perche Salvini è salito e Di Maio è sceso? Ci vorrebbe magari un analisi troppo approfondita o magari troppo semplice. Un anno fa al grido di “aiuti alle famiglie e onestà” il Movimento ha fatto le sue fortune. Oggi Salvini con “Porti chiuse e legalità” ha fatto il resto. L’italiano, in sostanza, non si informa, non legge, vive di fake news e ne capisce davvero poco. E allora questa volta viva Salvini e che Dio ce la mandi buona…
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