Innanzitutto grazie di aver accettato di rilasciare quest’intervista. Chi è Angelo Trotta? Come si presenterebbe a chi non lo conosce?
Cara Monica, grazie a te per l’opportunità di parlare di Felitto Bene Comune. Innanzitutto mi presento per chi non mi conosce. Mi chiamo Angelo Trotta, sono nato nel 1960 a Felitto a cui sono molto legato. Svolgo la professione di medico veterinario presso l’ASL Salerno del distretto di Capaccio-Roccadaspide. Sono sposato e ho tre figli. Amo molto il mio paese di origine e ho svolto attività politica negli anni scorsi, con incarichi presso la Comunità Montana Calore Salernitano e il GAL Cilento Rigeneratio oltre che nella maggioranza di Maurizio Caronna.
Perché Angelo Trotta ha deciso di scendere in campo?
L’esperienza degli anni scorsi e le relazioni umane stabilite con le persone rappresentano un movente fondamentale. Nel bene e nel male, infatti, sono stati proprio i rapporti umani a convincermi che fosse opportuno dare a Felitto un’alternativa politica possibile. Come ho spiegato agli elettori, in una lettera aperta, affissa nelle bacheche pubbliche, all’indomani delle mie dimissioni, con l’attuale amministrazioni sono venuti meno collaborazione e fiducia. Dopo mesi di riflessione e, dopo aver ormai abbandonato l’idea di una candidatura, sono stato sollecitato da un gruppo di cittadini a costituire un gruppo politico in vista delle imminenti elezioni amministrative. Le remore sono state tante, ma man mano l’entusiasmo cresceva e si sono create le condizioni che hanno portato, poi, alla formazione di una splendida squadra.
Quali sono stati gli ostacoli che si sono frapposti tra te e la tua candidatura?
Gli ostacoli sono stati vari: dapprima il poco tempo disponibile e poi la lontananza delle persone dalla politica. Non è semplice di questi tempi parlare di candidature ma, come si suol dire quando si chiude una porta si apre un portone e così è stato per il nostro gruppo. Felitto Bene Comune annovera nelle sue fila persone affiatate, capaci, motivate dalla voglia di portare un cambiamento nella voglia di amministrare.
Come mai hai scelto i tuoi collaboratori?
La scelta dei candidati ha avuto parecchie matrici: la voglia di impegnarsi, la competenza, la condivisione degli obiettivi programmatici. Sono orgoglioso e fiero della qualità che la nostra lista esprime: si tratta di persone preparate e spinte da un profondo amore per il proprio paese ma, soprattutto, desiderose di proporre una diversa gestione della cosa pubblica. Felitto è per noi un bene prezioso comune a tutti per il quale vogliamo dare un contributo determinante per il rilancio dell’economia e della vivibilità.
Cosa avete intenzione di proporre per il turismo felittese, che non sia stato già proposto?
Il turismo a Felitto ha, per fortuna, una dimensione già abbastanza significativa. Tuttavia è necessario creare un sistema integrato di servizi e beni offerti migliorandone la qualità. Bisogna partire con interventi strutturali come per esempio il consolidamento della palata, la quale presenta delle crepe che possono essere pericolose. Sempre nella stessa ottica è necessario riqualificare il centro storico. Vorremmo aderire alla rete Borghi Autentici d’Italia per riportare il turismo ad una dimensione perfettamente sostenibile, con l’aiuto di consulenti esperti. Dobbiamo sforzarci di generare un flusso turistico extra-stagionale che affondi le proprie radici in una prospettiva innanzitutto culturale. Si tratta di un’azione complessa ed articolata che ci garantirebbe un turismo di qualità. Tutto ciò, però, rientra in un quadro di rilancio generale del territorio e dell’agricoltura.
Cosa non ha funzionato nella precedente amministrazione?
Credo che basti una sola considerazione: mancanza di condivisione.
Un sogno per Felitto?
Un sogno per Felitto? Che conosca un futuro per tutti i cittadini che possa essere dignitoso e sappia dare lustro al nostro passato. Immagino una rinascita della partecipazione attiva alla politica, affinché il Bene Comune, possa essere costituito da tutti e sia a beneficio dell’intera comunità. Un fiore all’occhiello della nostra Valle del Calore.