Il candidato si presenti.
Mattia Tarallo, 30 anni. Lista: Gruppo Civico Tre Torri Mi chiamo Mattia Tarallo, ho 30 anni. Sono un avvocato. Prima di ottenere l’abilitazione professionale, ho conseguito la laurea in Giurisprudenza, nell’anno 2016, con specializzazione in Diritto Economico e gestione D’impresa, e conseguente tesi di Laurea avente ad oggetto “La Riforma dei Reati tributari”. Ho avviato, inoltre, una start-up concernente un “socialnetwork di viaggio”, tuttora in via di implementazione e sviluppo.
Come mai ha scelto di concorrere a queste amministrative e perché ha deciso di appoggiare il suo candidato sindaco?
Mi candido per quei giovani che, come me, non riescono più a riconoscersi nella terra che ci appartiene, ma che comunque mai si arrendono e lottano per migliorarla. Per coloro che, con la nostalgia nel cuore, hanno dovuto abbandonare il proprio paese per cercare fortuna altrove; per quei giovani che vogliono essere ascoltati e rivendicano la propria dignità, la propria indipendenza come conseguenza dei propri sacrifici (nonché dei loro genitori) e dei propri studi. Mi candido perché saldamente persuaso che l’agire politico deve subire un drastico cambio di rotta, poiché, il buon amministratore, ha un solo -e sacrosanto- dovere: DARE, DARE, DARE! DARE a coloro i quali lo hanno investito della propria fiducia -e non solo-, per ascoltare le loro richieste e soddisfare le loro esigenze. DARE, costantemente, per garantire a chi verrà dopo di noi una situazione migliore rispetto a quella che abbiamo ereditato. DARE, per ostracizzare disuguaglianze e fazionismi e partecipare, responsabilmente, alla emersione di una identità comune, di un senso di appartenenza, di una unione fattiva, in azione ed intenti, circa il benessere della comunità e del territorio. Mi candido per contribuire alla serenità della collettività perché, in una comunità serena, a trarre giovamento, di riflesso, sarà anche -e soprattuttoil singolo. Mi candido per mettermi al servizio della gente comune, tra la quale sono nato e dalla quale sono stato allevato; per non rimproverare a me stesso, un giorno, di non aver agito per cambiare le cose; per non essere vittima del fatalismo. Ho scelto di sostenere la candidatura di Italo Voza per l’ideale di onestà e per senso di appartenenza. Ho scelto Italo perché sempre disposto a prestare il suo orecchio a noi giovani; senza mai snobbare le nostre osservazioni, le nostre idee e le nostre esigenze. Ho scelto Italo perché ha formato un gruppo affiatato, coeso, motivato. Composto da persone perbene, di qualità, altruiste. Ho scelto Italo perché credo fermamente che la classe dirigente capacciopestana c’è; è viva. È qui. Pronta, con entusiasmo e diligenza, a mettersi a disposizione di questa comunità.
Quali sono stati gli errori più marcati commessi negli ultimi 20 anni di amministrazione a Capaccio Paestum?
L’errore che tassativamente condanno, negli ultimi venti anni della storia politica capaccese, invece, è di stampo etico, “spirituale”, se non addirittura deontologico. Difatti, proprio in questo segmento temporale, l’arrivismo, la sete di potere nonché l’individualismo hanno piegato l’agire politico a favore di pochi eletti, a discapito del benessere comune (vedi, soprattutto, questione “PUC”). L’onestà, da elemento di default assurge, oramai, ad elemento straordinario. Ciò, ha generato una spaccatura del tessuto sociale, fomentando lo scetticismo e la rassegnazione; imbrigliando, inoltre, la macchina amministrativa -per via di atteggiamenti ostativi riconducibili ad interessi economici- e, negando, così, al territorio lo sviluppo che avrebbe dovuto garantire quel salto di qualità idoneo a consentire a CapaccioPaestum di collocarsi tra le località di maggior rilievo, non solo a livello nazionale ma anche sovranazionale.
Quale contributo potrebbe dare a Capaccio Paestum in base alla sua formazione/professione?
Il mio intento è quello di mettere a disposizione della macchina comunale le competenze giuridiche ed economiche acquisite durante il mio percorso studi con riferimento ai processi burocratici-amministrativi. Avendo, inoltre, maturato esperienza nel campo delle start-up e del digitale, vorrei rappresentare un supporto per tutti coloro i quali intendono percorrere la mia stessa strada, proliferando, per di più, idee incentrate sulla tecnologia fruibili non solo dai cittadini capaccio-pestani, ma anche da eventuali turisti; con lo scopo di semplificare, e rendere più agevole, l’accesso a qualsivoglia tipo di informazione utile a favorire la piena conoscenza del territorio e delle dinamiche che lo interessano.
Parli del progetto che più ha apprezzato, tra quelli realizzati negli ultimi 20 anni sul territorio di Capaccio Paestum.
Il progetto che maggiormente ho apprezzato negli ultimi venti anni fu quello fortemente voluto dall’ex assessore, nonché mio zio, Lorenzo Tarallo: l’associazione “SoleLuna”, la quale garantiva assistenza a domicilio -ed in sede- a disabili ed anziani. Credo, infatti, che in una società “civile”, la classe dirigente debba volgere, in primis, lo sguardo a chi è meno fortunato, a chi la vita non ha sorriso poi così tanto. L’obbiettivo cardine è quello di ricondurre al passo chi è rimasto indietro, sempre.
Ci illustri la sua Capaccio Paestum del futuro.
Agogno una Capaccio-Paestum dinamica ove arte, sport, gastronomia e cultura -in ogni sua declinazione- primeggino donando lustro a questa terra. Immagino una Capaccio-Paestum fondata su una identità comune, su un senso di appartenenza, avvertito e condiviso. Immagino una CapaccioPaestum foriera della equità, baluardo della meritocrazia. Immagino una Capaccio-Paestum in grado di onorare la storia dei nostri padri ed ospitare i sogni dei nostri figli.