Dunque, oltre alla lista Raeli e a quella Martorano, ci sarà anche la lista “Rinascenza” coordinata da Oscar Nicodemo ad appoggiare la candidatura di Voza. Così si assottiglia ulteriormente il numero di candidati sindaco per Capaccio Paestum che a questo punto sono: Enzo Sica, Italo Voza, Franco Alfieri ed Ernesto Franco (che attende solo la certificazione da parte del movimento 5 stelle).
Nel frattempo negli altri schieramenti si accende il dibattito politico fra i vari fronti. Ci pensa Cirielli, deputato di Fratelli D’Italia, a buttare benzina sul fuoco con una dichiarazione al quanto spinta. Infatti l’onorevole dichiara “Arrivano segnalazioni su presunte promesse di posti di lavoro e assunzioni stagionali al Consorzio di Bonifica di Paestum in cambio di pacchetti di voto. L’ente è controllato e commissariato dalla Regione Campania. Uno dei candidati Sindaco è stato fino a pochi giorni fa il delegato del Presidente Vincenzo De Luca all’Agricoltura. È dunque compito del ministro Salvini predisporre tutti i controlli per garantire una competizione regolare e senza condizionamenti a Capaccio Paestum e chiedere alle Forze dell’Ordine di fugare ogni dubbio su questo rischio inaccettabile. Inoltre, appare sospetto che, in concomitanza con le elezioni comunali, la Regione ha sentito dopo tre anni la necessità di indire anche le elezioni al Consorzio. Poiché guarda caso i coinvolti sono sempre i protagonisti ‘delle fritture di pesce’ appare necessario un intervento preventivo anche solo per allontanare sospetti di un voto inquinato da parte del Ministero dell’interno, che è l’organo deputato a garantire la trasparenza delle elezioni”
Un chiaro riferimento al candidato sindaco Franco Alfieri che, secondo l’onorevole, ha delle armi in più rispetto agli altri candidati. La replica dell’ex sindaco di Agropoli non si fa attendare ““È noto, ormai, che l’on. Cirielli utilizza lo strumento dell’interrogazione parlamentare per i suoi fini politico-elettorali. In particolare, ogni volta che ho affrontato una campagna elettorale, sono stato bersaglio delle sue ridicole e risibili interrogazioni. Personalmente, penso che un parlamentare, più che interrogare, dovrebbe dare risposte al territorio”.
Infatti proprio Cirielli, da presidente della provincia, in occasione delle elezioni comunali di Agropoli del 2012, che vedevano il suo candidato di partito Di Luccio proprio contro Franco Alfieri, dichiarava “Se devo giudicare Alfieri come consigliere provinciale, il mio giudizio non può che essere positivo in quanto egli fa un’opposizione attenta e coerente; ma se devo giudicarlo come assessore provinciale, il mio giudizio è di una bocciatura senza appello. Durante la giunta Villani di cui faceva parte, infatti, la Provincia ha subito un indebitamento enorme, pari a 40 milioni di euro. Ho sentito che anche Agropoli versa in una situazione debitoria preoccupante, a causa dell’accensione di numerosi mutui presso la Cassa depositi e prestiti. Si vede che questa gente ha la cattiva abitudine di fare debiti che le amministrazioni successive devono provvedere a coprire. Non ci possiamo permettere di amministrare in questo modo, considerando il periodo di crisi che sta attraversando l’Italia ed il mondo intero.”
Vecchie ruggini, frutto di diversi modi di intendere la politica e l’amministrazione di un territorio.
Perché, in fondo, se gran finale deve essere, è giusto che anche i big politici della Campania si confrontino nel prossimo scontro elettorale per poter poi sperare, quando “tabula rasa” sarà fatta, nel tanto atteso ricambio della classe dirigente e cominciare già a pensare alla prossima generazione di amministratori.