Conseguire una laurea, oltre a rappresentare un motivo d’orgoglio e di prestigio, fino a qualche tempo fa garantiva (in gran parte dei casi) la possibilità di trovare un lavoro gratificante, dal punto di vista economico e professionale. Oggi, invece, il possesso di una laurea (o almeno di determinate lauree) è quasi rapportabile a quello del diploma, di 15/20 anni fa.
E in molti casi non consente di entrare nel mondo del lavoro come si vorrebbe o come si sarebbe immaginato.
Tuttavia, ci sono Facoltà universitarie che, se non garantiscono un futuro professionale brillante, quantomeno offrono molte più possibilità d’impiego. Al riguardo, secondo gli ultimi dati di Unioncamere, in futuro ci sarà sempre meno richiesta di lavori manuali semplici (saranno affidati a macchine e robot) e crescerà la richiesta di laureati in discipline scientifiche. Tra le lauree più richieste e spendibili, quindi, rientrano quelle in Matematica, Statistica, Ingegneria, Economia, Medicina e Chimica farmaceutica.
La richiesta, tuttavia, è legata anche a diplomati tecnici. Tra i profili più ricercati, quelli legati al settore meccanico, elettronico, elettrotecnico ed ambientale e gli specializzati in impianti termoidraulici ad indirizzo elettrico e meccanico.
Oltre alla generale penuria di opportunità, delle mancanze sono indubbiamente da attribuire anche ai giovani, diversi dei quali, dopo il diploma, si iscrivono all’Università non sapendo bene cosa poter fare in alternativa.Gli stessi atenei, tuttavia, a livello di offerta, dovrebbero forse rapportarsi maggiormente con le attuali dinamiche economico-sociali.
Come non evidenziare, poi, quello che in molti casi si verifica nelle aziende? Quando per determinate posizioni si tende a scartare la candidatura di un laureato (magari con notevoli competenze) perché ritenuto troppo titolato per il posto da occupare!?
In fondo si è consapevoli della posizione per cui ci si candida e lo si accetta di farlo anche se i propri studi consentirebbero di puntare a qualcosa in più. Ci si mette ‘alla pari’ con i diplomati e si finisce per essere scartati.
Naturalmente non accade sempre e nella gran parte dei casi la laurea offre molte più opportunità, oltre al proprio arricchimento personale.
A volte, tuttavia, ci si chiede se valga la pena andare oltre il diploma, dedicando dai 3 ai 7 anni (in base a ciò che si sceglie ed ai propri tempi), se non di più, allo studio.
Oggi conviene iscriversi all’Università?