Franco Alfieri ha guidato la città di Agropoli per dieci anni. Dieci anni nei quali nel bene e nel male la città di Agropoli ha cambiato totalmente registro. Ovvio che in dieci anni è impossibile pensare che ogni cosa riesca a dovere, che ogni ingranaggio funzioni nel migliore dei modi. Ma resta però un fatto inequivocabile: senza Alfieri Agropoli sarebbe ancora un paesino che si affaccia sulla costa del Cilento. Di certo anche senza Alfieri la città avrebbe vissuto un’evoluzione, paradossale pensare il contrario soprattutto se si considera il momento storico ma l’ex sindaco ha dato di certo qualcosa in più alla perla del Cilento. L’opera più importante è stata senza dubbio la riqualificazione di molti quartieri, anche centrali, che un tempo erano terra di nessuno. Emblematico è uno degli snodi cardine della città: via Taverne. In dieci anni sono sorti il CineTeatro, il Pala Di Concilio, la Fornace e il piccolo centro commerciale senza dimenticare la riqualificazione del parco pubblico. Un piccolo modello di grande città un tempo frequentato dai tossici che avevano fatto terra di conquista in un luogo di nessuno e senza identità. L’evoluzione edilizia è stata senza dubbio l’arma vincente di Agropoli che come detto ha cambiato radicalmente faccia. Anche l’aspetto turistico ne ha giovato soprattutto grazie all’intuizione di rendere Agropoli la città dello Sport. Quello che un tempo era solo uno slogan adesso è diventato un vero e proprio movimento turistico e commerciale con un calendario di eventi ricchissimo e soprattutto pluriennale. Agropoli ogni anno ospita eventi internazionali, come l’Half Marathon e il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile, e nazionali, come le Finali Nazionali di Atletica Leggera. Tutte manifestazioni che hanno reso possibile anche il fiorire di nuove, anche se piccole, strutture ricettive. Ma come già accennato, ovviamente, non tutto può essere considerato un successo. Il commercio ad esempio è decisamente calato, a causa anche dell’ormai prolificarsi abitudine di comprare online. Sono nati importanti centri commerciali in zona Mattine ma il centro cittadino però sta vivendo la sua peggior crisi con decine di attività costrette a chiudere i battenti per i miseri incassi mensili. Altro aspetto andato giù agli agropolesi, e questo probabilmente è il più importante, riguarda l’ospedale di Agropoli. All’epoca della chiusura Alfieri fece molto. Fu il primo ad occupare le stanze dell’ASL di Salerno in attesa di un colloqui con il direttore generale Squillante ma di fatto però il gesto non portò a nulla. L’ex sindaco probabilmente è stato anche poi tradito da Vincenzo De Luca, attuale governatore della Campania, molto vicino ad Alfieri all’epoca della candidatura alla Regione ma che di fatto poi ha dimenticato la città di Agropoli dalla sua agenda. Proprio De Luca, inoltre, scalfì la figura di Alfieri definendolo il “Re delle fritture” epiteto senza dubbio fuori luogo anche perché Alfieri ad Agropoli ha avuto un plebiscito di consensi non di certo per il clientelismo. L’ex sindaco di Torchiara soprattutto all’inizio del mandato è stato un traino incredibile per la città e la gente di Agropoli l’ha seguito con il cuore colmo di speranza verso il futuro. Cosa mai vista in questa città. Adesso la sfida di Capaccio Paestum non sarà di certo facile ma in assoluto può essere un’occasione importante anche per testare il vero potenziale di una città fantastica che però ha sempre viaggiato con le marce ridotte. Insomma, Alfieri c’è e si è messo ancora alla prova. Capaccio Paestum risponderà presente?
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