Signora Carolina, si presenti ai nostri lettori …
Sono Carolina, la figlia del notaio Pasquale Cammarano. Cosa ha voluto dire questo per me, avere alle spalle un simile e autorevole avo? Ma prima di tutto, sono Carolina, anche se, amichevolmente, qualcuno m’ha detto che ho i piedi e la testa formati sulla figura del mio papà. Nel senso che mio padre è stato un Personaggio in zona. Conosciuto da tutti. Ha fatto tanto anche per la Piana di Paestum; per la Piana del Sele. Nel senso che il mio papà è stato il notaio di riferimento, per tanti, tanti, tanti (cinquanta) anni, di questa area. Conosce tutto della gente. Diciamo che molti, se non tutti, dicono che è la memoria storica della Piana di Paestum. Questo è un vantaggio perché, a parte il fatto che mio padre è la persona che mi ha più formato (un po’ come tutti i padri, penso), mi ha soprattutto insegnato il senso del dovere.
Chi è Carolina? Cosa ha studiato e qual è la sua attività lavorativa?
Il percorso mio di vita non è stato fare il notaio! Ho scelto di lavorare nell’ambito zootecnico, nell’ambito economico e agronomico. Da mio padre ho imparato ad amare la terra. Lui stesso non ha mai voluto che noi figlie (siamo tre figlie) studiassimo legge. Non so stare dietro a una scrivania, io devo camminare, devo respirare nella natura, e vivere all’aria aperta. Ed è su questi temi che ho deciso di orientare il mio impegno pubblico : l’ambiente e gli animali. Il comparto zootecnico nella nostra realtà è stato molto attaccato e quasi messo in crisi da una serie di congiunture che devono essere governate con l’aiuto e la pianificazione di una strategia che punti al rilancio.
Come la compagine che sostiene Renato Josca si sta preparando alla vi state preparando alla competizione elettorale?
Le liste non sono chiuse. Stiamo lavorando su un programma che non è ancora visibile, che non abbiamo ancora definito del tutto. Ma nessuno di Albanella ha fatto ancora una lista o un programma preciso.
In quale altro settore pensa di poter dare il suo contributo?
Nel programma del sindaco c’è un progetto che chiede ai cittadini “Adottate un giardino”. Io e i miei operari sono quasi dieci anni che puliamo la strada di Fra Vita, non c’è l’aveva detto nessuno, perché per me è importantissimo che la strada in cui vivevo fosse pulita. Io vivo male l’immondizia, per cui penso che sia importante allargare questo tipo di impegno civico. L’Umbria, le Marche, la Liguria hanno salvaguardato il loro ambiente ed oggi possono guardare al loro futuro con la consapevolezza di poter consegnare alle giovani generazioni un territorio più bello e vivibile.
Descriva meglio il suo lavoro
Sono zoonoma, “imprenditrice agricola” a titolo principale. Ai miei tempi c’erano i veterinari e gli agronomi. La mia laurea (Dottore in scienza e produzioni animali) era a metà strada. Sono stata una delle prime ad iscrivermi al corso di studi (la seconda o la terza) e non c’era neanche l’albo d’iscrizione in Campania. Quello che mi è premuto fare è cercare di curare la parte economica dell’azienda, col miglioramento genetico, sia in agronomia sia in zootecnia per migliorare la vita degli animali alimentandolicon colture che migliorassero anche la qualità oltre alla quantità del latte. Da ambientalista quale sono, ho puntato sulla produzionedel biologico: rendere un’azienda biologica più produttiva senza utilizzare fitofarmaci e anticrittogamici, solo quelli consentiti dalla normativa della Unione Europea.
Parli di Tana di Volpe … perché ha scelto di aprire al pubblico la sua proprietà?
Perché era una grossa proprietàcon costi di gestione che sono alti per tenerla in ordine. Ecco perché ho deciso di aprire le porte e consentire a tanta gente di godere di questa bella tenuta.
Nello specifico cosa è possibile fare?
Nell’ambito dell’azienda agricola abbiamo adattato gli spazi esterni e recuperati quelli interni per creare un ambiente confortevole, immerso nella natura e, allo stesso tempo funzionale a rendere gli eventi unici.
Sto parlando di matrimoni ed ogni altro tipo di “convegno” che prevedono la presenza di gente che vuole condividere con amici, colleghi, parenti momenti destinati a segnare la propria vita nel tempo a venire. Incontro personalmente le coppie, do consigli, creo insieme a loro l’atmosfera giusta e adatta alle loro esigenze.
Ci sono dei costi di gestione che sono alti. Come fare per compensare?
Bisognava aprire. E’ stata un po’ una violazione della privacy. Sono io che metto i paletti, non gli sposi. Lì dove c’è visibilità E’ stato un debito di onestà e lealtà per una persona che avevo vicino da me per trent’anni. Senza alcuna pubblicità. Quindi parliamo d’un passaparola.
Come vive questa la realtà dei social …
Penso che questi social snaturano un po’ i rapporti umani. Io sono abituata a guardare in faccia e negli occhi le persone con cui ho a che fare: mio marito m’ha insegnato a guardarmi le spalle, da mio padre ho preso l’esempio per non scrivere o parlare solo per dare fiato alla bocca.