Agropoli sarà sempre la perla del Cilento. Bella, con un mare da favola, e con delle bellezze naturalistiche da far invidiare a chiunque. Non è un caso se persino Paolo Sorrentino nel film “L’uomo in più” del 2001 citava la cittadina cilentana. “Il mare di Agropoli non ha nulla da invidiare a quello di Capri” diceva una comparsa. Tutto vero, insomma, perché da queste parti di “mare” si potrebbe campare tutto l’anno. Purtroppo però, negli ultimi anni, la situazione commerciale sta colando a picco. In passato abbiamo già più volte parlato dell’invasione di negozi etnici che il centro cittadino ha subito. Paradossalmente, a distanza di qualche altro mese, la situazione è anche peggiorata. Con larghissima parte delle saracinesche del corso rimaste abbassate. Commercianti caduti sotto i colpi di una crisi commerciale forse mai vista prima da Agropoli. “Il natale delle meraviglie”, voluto fortemente dall’amministrazione con la collaborazione proprio dei commercianti, ha mosso in piccola parte qualche cosa. Ma non è bastato anche perché non si può pretendere che salvi un’intera stagione. Sì, c’è stato movimento ma di fatto molti non hanno retto ai successivi gennaio e febbraio. Attualmente, per rendere ancor meglio l’idea, in via Filippo Patella, la strada che dal corso porta agli scaloni l’80% delle attività ha chiuso. È rimasto chi ha il negozio di proprietà perché ovviamente i fitti restano alti anche perché chi loca è abituato a chiedere un prezzo alto in virtù di una zona ad alta densità di commercio. Così però non è più. Hanno chiuso attività decennali. “Ho aperto nove anni fa – ci dice un commerciante – nel pieno del boom di Franco Alfieri. L’ex sindaco aveva un traino speciale anche per il turismo e il commercio. Quando passeggiava per le vie del centro la città si animava. Può sembrare un’assurdità ma è proprio così. Non do le colpe a Coppola, per carità, l’attuale sindaco sta facendo quanto possibile. Però, attualmente, è assurdo pensare di poter resiste grazie a una decina di settimane all’anno. Ripeto, a malincuore ho chiuso, anche perché investire sul corso principale di Agropoli all’inizio si pensava fosse un investimento per la vita. Mai avrei pensato che si arrivasse a questo”. Parole sincere, quelle raccolte, che rispecchiano perfettamente la realtà. Ma dopotutto non avrebbero potuto fare altrimenti considerato che arrivano da una testimonianza diretta. Ora la domanda da porsi è chiaramente indirizzata al futuro. È tutto perso? Possibile che in dieci anni si sia arrivati a questo punto? E oltretutto non stanno meglio le altre zone. In via Alcide De Gasperi, snodo principale della città, da inizio 2019 hanno chiuso tre attività. Tutte e tre come si suol dire storiche. Insomma, i commercianti non reggo il passo, sarà l’avvento degli eshop, ma allo stato attuale fare commercio è diventata un’utopia.
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