Al 10 C di Viale Giovanni XXIII di Matinella, il 22 febbraio di quest’anno s’è tenuta l’inaugurazione della sede della lista civica “Un Paese per tutti”, capeggiata da Enzo Bagini. A fare da testimoni all’evento hanno partecipato anche StileTv e SudTv. Il discorso inaugurale ha visto come suoi intervenuti Michele Cerruti, veterinario, la cui presenza e il cui assorto silenzio hanno parlato per lui; Stefano Lanza, allevatore bufalino; Fabio Lanza, avvocato ed ex candidato a sindaco delle scorse amministrative, giunto terzo in quell’occasione; Antonietta Maraio, professoressa di Lingue.
Introduce Fabio Lanza, che fra l’altro dice: ‘Subito dopo le scorse elezioni, abbiamo cominciato, ognuno partendo dalle proprie diversità, che ci avevano portato a candidarci separatamente, a dialogare, a cercare di comprendere se c’erano punti di contatto, e dopo poco tempo siamo arrivati alla conclusione che la vera soluzione che poteva dare la svolta a questo Paese era la nostra alleanza, l’alleanza fra le nostre due liste, che erano state per poco soccombenti all’ultima tornata elettorale. E così abbiamo cominciato a lavorare verso questa fusione d’idee che ci ha portato, all’interno del Consiglio Comunale, a divenire addirittura un unico gruppo consiliare, di cui m’onoro di far ancora parte. […] Abbiamo deciso di puntare forte sul nome di Enzo; ed allo stesso tempo stiamo costruendo una lista forte, che si propone ardentemente d’andare a governare e finalmente amministrare in maniera sana, trasparente e pulita questo territorio, che da molti anni, e in particolare negli ultimi cinque anni, lascia molto a desiderare.’.
La staffetta continua con Antonietta Maraio: ‘Sono d’Albanella, e le mie radici sono qui, in questo territorio, e qui voglio continuare a vivere e a lavorare. E a nutrire le sue radici, insieme alla squadra che stiamo formando per portare avanti un progetto comune, un’ideale comunitario. Il mio impegno sarà quello di ricercare gli strumenti migliori per accrescere la qualità di vita: lo farò avendo un occhio di riguardo per la dimensione familiare, per i suoi significati e le sue esigenze. Ora le famiglie sono spesso divise. Giovani e meno giovani costretti a spostarsi per motivi lavorativi.’.
È il turno di Stefano Lanza: ‘In questi tempi pieni di sfiducia e di delusione da parte delle persone per la politica, vedere appunto così tante persone in un’occasione simile, davvero ci dà coraggio e fiducia per andare avanti e per partire positivamente in questo progetto che sta nascendo, e che ci porterà alle comunali del 2019. Ho deciso di candidarmi con Enzo Bagini perché credo in lui; perché penso che sia una persona coerente, competente, equilibrata, pacata; perché credo che il territorio d’Albanella debba e possa essere amministrato in modo diverso. […] Quello che noto è la distanza che quest’amministrazione ha nei confronti dei cittadini. Il Comune è l’Ente fondamentale. È l’istituzione più vicina al cittadino. Questa presenza, questa vicinanza non s’è vista o sentita.’.
Infine Bagini, che ha ringraziato innanzitutto Lanza per avere rinunciato a ogni istanza di protagonismo o di leadership in suo “favore” e ha spiegato la scelta del nome della lista: ‘Abbiamo deciso di dare un nome non usuale a questa nostra lista, perché abbiamo l’ambizione e la convinzione di non essere usuali. Abbiamo deciso d’escludere dal nome la parola Albanella, perché la diamo per scontata. Abbiamo invece deciso di sottolineare per il nome della lista un concetto, che è quello dell’unità e della condivisione: e non a caso questa lista si chiamerà “Un paese per tutti”, perché è un nome sicuramente impegnativo, così com’è impegnativo il compito che ci siamo affidati, ossia quello d’amministrare una comunità nell’ottica dei principi d’unità, di condivisione e di partecipazione.’.
Bagini ha aggiunto che la nuova lista nasce da fazioni diverse e da persone che fino a cinque anni fa non condividevano la stessa linea politica. Ma ha detto: ‘Con la buona volontà e soprattutto la concretezza dei discorsi, prima ancora che dei ruoli, gli obiettivi si possono raggiungere. Lo stiamo dimostrando. Noi diciamo a quei sostenitori che si sono già apertamente schierati con noi, di continuare a sostenerci, e con sempre maggiore forza. A quelle persone che ancora nutrono dubbi o diffidenze (tutte legittime, per carità!), diciamo di seguirci nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, perché sicuramente scioglieremo quei dubbi e faremo sparire quelle diffidenze. […] Questo gruppo è così unito, è così coeso, così compatto e soprattutto così determinato, che non verrà fatto fuori da nessuno. Comincia un lungo percorso che sarà fatto d’incontri con le persone, incontri che, al di là di questo di stasera che ha un carattere di presentazione e chiaramente elettorale, verteranno invece nello specifico sulla soluzione d’alcune emergenze presenti sul nostro territorio: saremo noi a proporre possibili soluzioni; pronti ad ascoltare tutti i suggerimenti e tutte le giuste correzioni. La spinta principale è stata soprattutto la necessità di dare continuità ad una esperienza elettorale formatasi cinque anni fa, e di dare completezza a quell’esperienza, che, sicuramente perdente, aveva bisogno d’avere le opportune correzioni: e abbiamo individuato, insieme con gli altri colleghi d’opposizione (al punto tale da giungere poi all’unificazione dei gruppi d’opposizione), nella strada della comunione e della condivisione delle posizioni una delle possibili alternative all’amministrazione attuale. […] Sicuramente il primo punto, quello che diventerà un chiodo fisso, una sorta di mantra durante l’intera campagna elettorale, sarà il lavoro: il lavoro inteso non come facilmente può essere frainteso, cioè come “scambio” di favori dati e richiesti, perché noi crediamo invece che l’Ente Comunale può avere un ruolo importante nelle politiche attive del lavoro: deve innanzitutto riscoprire una propria funzione di connessione fra mondo del lavoro, offerta di lavoro e richiesta di lavoro. E dev’essere attivo nei processi di formazione; sicuramente utilizzeremo Enti, anche presenti sul territorio, in grado di soddisfare questa richiesta; ma soprattutto, o in prima battuta, lavoreremo molto su quello che è il servizio civile: bisognerà fare entrare Albanella in questo circuito virtuoso, che ha portato nel corso degli anni all’occupazione, seppure per un solo anno ma regolarmente retribuita, di decine e decine di giovani. È importante che questi giovani prestino la loro opera retribuita, anche al fine di acquisire delle competenze che sicuramente li renderà più competitivi sul mercato del lavoro. […] Quando la politica smette di fare il suo mestiere (e il mestiere della politica non è gestire, ma pensare e progettare) si cede il posto a tifoserie da Stadio, a diritti di primo genitura più o meno supposti, e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi di tutti, un Paese stanco, un Paese che è seduto su se stesso, un Paese opaco, che ha perso proprio la speranza e la fiducia per un futuro migliore. Quando la politica fa questi sbagli, le conseguenze dannose le paghiamo tutti. Giovani, anziani, disoccupati, professionisti. Un malessere diffuso. E allora noi abbiamo iniziato a pensare ad una politica diversa. E abbiamo cominciato a dire: spogliamoci vicendevolmente dai nostri ruoli, cerchiamo di metterci seduti intorno a un tavolo, e vediamo se riusciamo a trovare una possibile soluzione. Quando la politica rimette al centro del suo agire, il singolo, l’offerta di servizi alla cittadinanza e alle imprese, l’attenzione verso quelle le fasce più deboli che hanno bisogno d’interventi specifici, allora la politica riprende a fare il suo mestiere. Non siamo esclusivi, non siamo un gruppo chiuso, siamo aperti a tutte le sollecitazioni, a tutte le idee, a tutte le proposte. Certamente, noi ne abbiamo di nostre. ’.
E’ stato messo in evidenza che il patrimonio edilizio d’Albanella potrebbe essere meglio utilizzato, perché potrebbe divenire uno spazio destinato ai giovani. Bagini ha inoltre posto la sua attenzione sul problema ambientale e dei rifiuti, nonché degli sversamenti abusivi. Dopo una fase d’ascolto, che è il fondamento d’ogni politica sincera, bisognerà trovare soluzioni concrete, condivisibili e realizzabili.
Sul versante Josca, voci di corridoio dicono che ci sono problemi nel trovare canditati nella parte bassa del Paese. In tal senso, sicuri sono per adesso solo i nomi di Ciro Lamberti e Carolina Cammarano. Si fa però il nome anche di Angela Frunzo, figlia di Pasquale Frunzo, già tirato in ballo dall’amministrazione Josca in passato. Potrebbe invece essere una pura illazione il nome di Claudio D’Angelo, proprietario dell’hotel-ristorante Paradiso. Solo tempi futuri potranno confermarci o meno simili fantasie.
Ma su ad Albanella, Josca sembrerebbe avere chiuso per bene il cerchio con la presenza di Domenico Scorziello, Sofia Gorrasi, Remo Pipi, Paola Zunno ed Eduardo Vito.
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