…Cosa cambierebbe si potrebbe dire!
In realtà se si guarda il contest attuale e del “sai te lo avevo detto”, facendo leva sul passato e precisamente a circa sette anni fa, qualcuno potrebbe togliersi diversi sassolini dalle scarpe. Cosa accadde in quel del 2012? È presto detto; ebbene in quell’anno in cui sul territorio insistevano sedi politiche, con alle spalle molti anni di attività, si palesò l’idea (per alcuni versi anche legittima dato il disinteresse del territorio di molti esponenti dell’alta società politica provinciale e regionale) che sarebbe stato opportuno dedicarsi alla civicità. Non perché prima non esistessero liste civiche, ma quell’anno, probabilmente, ci fu la svolta decisiva nell’abbandonare totalmente i simboli, per darsi alla creatività di nomi e loghi richiamanti appunto le c.d. liste non di partito.
In vero è che qualcuno ebbe molto da obiettare in tal senso, poiché i partiti e le sedi costituivano lo strumento più idoneo per una sorta di formazione politica, il luogo dove si discuteva di argomenti e di gestione amministrativa, lo spazio in cui potevi ben comprendere la differenza tra una delibera e una ricetta gastronomia. Negli ultimi tredici anni le competizioni amministrative di Capaccio Paestum hanno visto concorrere ben 30 liste civiche contro 20 di partiti politici, ovviamente combinate tra loro. Nel 2004 con tre candidati a sindaco vi furono 3 civiche e 10 liste di partito; nel 2007, con 5 candidati a sindaco avemmo sei liste civiche e otto di partiti; nel 2012, invece, a contendersi un posto nel consiglio comunale vi furono, su tre candidati sindaco, solo otto liste civiche, per poi crescere significativamente nel 2017, ve ne furono ben tredici, a fronte di solo due liste di partito. Furono tante le obiezioni, nel 2012, che contrastavano il far confluire nella civicità partiti che avevano, tra alti e bassi, prodotto non poca attività di politica locale; ma altrettanto furono coloro i quali, all’epoca, erano convinti che abbandonare i simboli partitici avrebbe ristabilito la tanto ricercata affinità tra la politica stessa (seppur in forma associativa) e i cittadini.
Purtroppo però questo connubio non ci fu, non c’è stato e non ci sarà, fintantochè non ritorneranno i partiti ad essere i veri protagonisti della politica, attraverso la loro identità formativa e le loro attività sul territorio, cosa ben distante dalle decine di associazioni di persone che si istituiscono immediatamente prima delle elezioni, per sostenere questo o quell’altro candidato sindaco, prive di attività e di una qualsivoglia formazione politica. Ciò non deve risultare come una contrarietà a queste neo squadre di combattenti a difesa di questa città, ci mancherebbe altro, anzi ben venga la partecipazione alla vita politica del territorio. Però altrettento vero è che molti soldati vengono inviati in zona di guerra senza scudo, elmo e lancia, facendo solo da spartiacqua alle vere intenzioni di comandanti senza remore.
I partiti dunque e con essi veri condottieri della politica, ecco cosa manca a questo territorio, un’attività che distingua la superficialità di ottenere solo un incarico dalla inconsueta pratica della conoscenza e del sapere solo nell’immediatezza di una campagna elettorale. Il pensiero politico deve essere ed è di tutti, ma da qui al pensare che basti una lista civica per governare una città apprare un po’ scarno di fronte ad un percorso profondo e istruttivo del come svolgere le azioni amministrative e soprattutto del perché queste vanno svolte con la giusta formazione, oltre ad evidenziarne le virtù e l’integrità intellettuale.
Oggi a circa due mesi dalle amministrative più di qualcuno invoca il totale ritorno alle liste di partito, probabilmente tra questi vi è anche chi qualche anno fa la pensava diversamente, tuttavia lecito è cambiare pensiero, ma ipotizziamo se negli anni su questo territorio non vi fossero state le lunghe corse personali e che proprio i partiti avavessero lavorato per creare un’autorevole rappresentanza politica, comunale, regionale e addirittura nazionale, quanti benefici avrebbe potuto ottenere la città di Capaccio Paestum (?).