Come avviene la scelta del candidato sindaco e dei componenti delle liste per il movimento cinque stelle?
Faccio una premessa, in questo momento stiamo facendo una lista della libera associazione “cittadini cinque stelle Capaccio Paestum” ed è quella che sta facendo denuncia sul territorio poiché il Movimento cinque stelle non ti autorizza ad utilizzare il loro logo. Quindi noi mandiamo la nostra lista per la certificazione. La cosa bella del movimento è che chiunque può presentare una lista per farsela certificare dal movimento. È molto libera come partecipazione a differenza di altri partiti.
Sembra che questa volta vi siate attrezzati meglio con un candidato più riconoscibile e con più esperienza come lei, senza nulla togliere a Brernardi. Al netto di questo qual è stato l’errore della vostra campagna 2017: la comunicazione o impreparazione della squadra?
Era un momento per noi difficile perché c’erano molti candidati in gioco e, spesso, persino parenti degli stessi componenti delle nostre liste. Noi abbiamo puntato su un ragazzo di 20 anni perché se si dice “cambiamento” cambiamento deve essere. Il gruppo c’era ma il popolo non ha compreso. Anche perché abbiamo combattuto contro un armata economica, come gli altri candidati, che hanno impiegato centinaia di migliaia di euro nella campagna elettorale contro i 1500 nostri. Poi noi ci presentiamo con una sola lista con persone che hanno in comune un ideale a differenza delle altre componenti.
Voi siete stati la spina nel fianco dell’amministrazione Palumbo fin dal suo insediamento, quindi, qual è stato secondo il suo movimento, l’errore più grande che ha commesso la precedente amministrazione?
L’errore è mettere insieme tanta gente con ideologie diverse e differenti obiettivi, così come pare stiano facendo anche gli altri in questo momento. Non c’è un programma. Noi stiamo girando tra gli albergatori e gli imprenditori per costruire un programma; così come il governo: quello che c’è nel programma si fa, quello che non c’è non si fa. Lo stesso faremo noi. La differenza è che noi il contratto lo firmiamo con i cittadini.
In questo anno e mezzo avete avuto, con la vostra azione di contrasto rispetto all’amministrazione Palumbo, la possibilità di toccare con mano i tanti problemi che affliggono Capaccio Paestum. Al netto di questo avete già studiato un programma e quale sarà il vostro primo punto?
Noi abbiamo 4 motori per la nostra economia: l’amministrazione pubblica, il turismo, l’agricoltura e la zootecnica.Il nostro programma è sempre quello del 2017; un po’ aggiornato aggiungendo alcune cose. Il nostro primo impegno sarà riportare un po’ di indotto economico cercando di utilizzare le risorse del posto. Organizzare meglio la macchina turistica impedendo i vari scarichi abusivi di reflui che, nel mese di agosto, aumentano in modo imbarazzante; creando un piano logistico estivo per i rifiuti.
Cosa avreste fatto con la Piscina Poseidone?
Sicuramente non avrei preso tecnici o legali al di fuori del nostro contesto così come ha fatto la precedente amministrazione. Io vengo dal mondo immobiliare e conosco professionisti di valore che avrebbero saputo affrontare la situazione e, magari, pagare loro invece che persone fuori dal nostro contesto. La piscina era in condizioni pietose già nel 2017 dopo la prima grande tempesta già c’erano lesioni e infiltrazioni dappertutto e fu lì notai una cosa strana: l’utilizzo di pannelli con assorbenti sopra la piscina ma quei pannelli vanno bene se la gestione del calore veniva fatta in maniera corretta e, impregnandosi d’acqua,il loro peso andava a gravare sulla struttura.Si è preferito chiudere la piscina per altri scopi? Questo non lo sappiamo. Comunque sia la prima cosa che faremo, se fossimo al governo, sarebbe cercare in tutti i modi di riaprirla.
Cosa ne pensa del Linora Village? Rimarreste la struttura lì o ritornereste all’Arena dei Templi?
Io non avrei fatto né l’una e né l’altra scelta. Anche perché non è stato creato nessuno indotto economico dato che di fronte al Linora village c’era solo un parcheggio privato e anche gli stessi che avevano in concessione i gazebo non hanno avuto molta fortuna. Avrei individuato un buon posto dove la gente avrebbe potuto passeggiare e godersi i concerti. Bisognerebbe cercare di presentare i programmidei concerti non a luglio, ma prima così da poterli presentare per tempo ai turisti. Fermo restando che il Linora Village non lo farei ma riconosco il merito di aver tolto ai privati dei villaggi abusivi che in quella zona avevano fatto una lottizzazione. Ma dovevano continuare anche più avanti.
La politica fa un po’ da arbitro nella partita del turismo. Diciamo che traccia un perimetro all’interno del qual si svolge l’attività turistica e crea il brand. Lei lo intenderebbe il turismo a capaccio Paestum: più sul modello Taormina o sul modello Rimini?
Si possono fare tutte e due le cose poiché la barriera naturale come è la nostra pineta consente ad alcuni stabilimenti di poter suonare fino a tarda notte. Bisogna individuare alcune zone strategiche dove si può svolgere l’attività della “movida”. Noi abbiamo individuato due zone: una vico delle tavernelle e l’altra in tutta la ZTL. La cosa positiva è che stanno emergendo molti locali notturni in questo ultimo periodo.
Cosa potreste fare per le strade che costeggiano l’intera cintadella muraglia di Paestum che oltre ad essere pericolosissima è anche al buio?
Lì c’è un problema con i vincoli della sovrintendenza. Di sicuro bisogna completare il percorso intrapreso illuminando e mettendo in sicurezza tutta la strada che circonda le mura. Siccome il lato delle tavernelle e il lato del Nettuno è illuminato.
Cosa intende fare per i lavoratori della Paestom e delle municipalizzate?
Bisogna potenziarle sia in efficienza, per il decoro urbano e per la viabilità, che in termini di qualità per lavoratori garantendo dei contratti stabili e dignitosi aiutando anche in questo modo l’economia locale.