Poco meno di un mese fa un’operazione dei carabinieri di Agropoli ha messo alle strette l’organizzazione criminale rom che agiva su Agropoli e anche fuori regione. L’operazione, già in seno tra i palazzi delle forze dell’ordine, ha subito un’importante accelerazione dopo la lettera di denuncia arrivata alle forze armate da parte del sindaco di Agropoli Adamo Coppola. Il primo cittadino, alle strette per le continue visite presso palazzo di città, ha voluto dire basta a quella che ormai era diventata una prassi ricorrente. La denuncia però non è bastata al sindaco che puntualmente si è ritrovato attacco dalle opposizioni politiche. Lega e Cinque Stelle su tutti. Queste le parole del commissario cittadino della Lega Luigi Cerciello: “Qualche settimana fa si è giunti perfino all’assurdo, con il caso della camorra dei ROM arrivati a minacciare i locali carabinieri, a cui è andata la nostra pronta solidarietà, gli stessi ROM che si sono resi responsabili anche di gravi atti minatori ed intimidatori, anche con minacce di morte, rivolte al coordinatore del sistema di raccolta dei rifiuti del Comune di Agropoli e di alcuni Comuni limitrofi; intimidazioni finalizzate ad ottenere assunzioni di loro familiari. Intimidazioni e minacce rivolte anche al sindaco di Agropoli sfociate con prepotente violenza allorquando il clan si recò dal primo cittadino senza appuntamento divellando la porta della stanza del sindaco di Agropoli e pretendendo di essere immediatamente ricevuti per farsi dar di conto dei provvedimenti di confisca e di sfratto di alcune opere abusive pretendendo la sospensione delle esecuzioni”. A queste parole si aggiungono quelle arrivate in precedenza da Consolato Caccamo consigliere comunale di Agropoli dei cinque stelle: “Non voglio fare nessun commento ma ricordare che da tempo abbiamo denunciato un atteggiamento troppo contiguo a certi ambienti che ne ha poi favorito il proliferare. Fummo derisi e smentiti a più riprese. Mostrare il volto buono, aver offerto posti di lavoro nelle cooperative, aver concesso di poter riscuotere stipendi stando comodamente a fare i fatti propri, assegnazione di alloggi popolari, senza che questo si sia costituito in un reale percorso di reinserimento virtuoso nella società, ha solo messo a bagnomaria certi soggetti, che appena vistosi rifiutare le (usuali) richieste alle quali erano usi essere accolte si sono ribellati a loro modo. Era scontato. Possibile che ad Agropoli debba sempre aspettare l’intervento dell’Antimafia? Ma i reati ordinari nel nostro territorio non vengono perseguiti? Come mai vi è questa inerzia da parte di chi tutti i giorni dovrebbe prestare attenzione ai famosi reati spia, quali estorsioni, minacce, violenze. Questi sono i precursori dell’associazione mafiosa che appunto è anche la degenerazione di tutta una serie di atteggiamenti tolleranti, e omissioni di opportune azioni preventive”. Insomma nessuna, o quasi, presa di posizione in difesa di un sindaco che ha prontamente denunciato. Sarebbero dovuti fioccare consensi, nonostante lo schieramento opposto. Perché una scelta coraggiosa, soprattutto in questo contesto, va sempre sottolineata e soprattutto appoggiata. Invece no, evidentemente ogni momento è buono per fare politica, ma non quella buona parliamo di speculazione politica senza senso della realtà. E questa, paradossalmente, l’alternativa che i cittadini avrebbero all’attuale amministrazione. Va bene criticare quando è giusto, ma non va fatto male e a ogni occasione buona (non come in questo caso). Attaccato, infine Coppola, si è visto costretto a replicare: “Chi descrive Agropoli come una città in mano alla criminalità di ogni genere – afferma il primo cittadino di Agropoli – vive in un altro mondo. Per quanto concerne la rapina di sabato scorso, ovviamente sono situazioni che non devono verificarsi e siamo pronti anche ad implementare il sistema di videosorveglianza in alcuni punti. Per fortuna, si è trattato di un caso isolato. Venendo alla vicenda dei rom, non consentiamo ad alcuno di utilizzarla ai soli fini della propaganda, piuttosto – precisa – ci saremmo attesi l’appoggio di tutte le forze politiche in merito ad una questione che, monitorata da tempo, è scoppiata ora. Per questo motivo, abbiamo deciso di porre alla stessa un freno, perché si erano superati i limiti. In ultimo, ci tengo a sottolineare che la sicurezza in questo momento è affidata al capitano della Compagnia Carabinieri di Agropoli, Francesco Manna e i suoi uomini; alla Compagnia della Guardia di Finanza, diretta dal capitano Ciro Sannino; alla Guardia Costiera diretta dal tenente di vascello Giulio Cimmino; al Comando di Polizia Municipale, comandato dal maggiore Carmine Di Biasi. E mi sento di affermare che siamo in mani sicure. Metterlo in dubbio vuol dire screditare il loro lavoro. Tutte queste chiacchiere – conclude – hanno tutto il sapore della strumentalizzazione politica, la quale non fa altro che danneggiare l’immagine della nostra città”.
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