Pasquale mazza colpisce ancora.
È lui che ha sfilato il panettone dal tavolo di Franco Palumbo alla vigilia di Natale.
La fragile maggioranza che aveva costruito il sindaco della gente si è sgranata prima di ogni più rosea previsione per i rivoltosi. Molti indicatori facevano pensare ad una evoluzione realistica della situazione con un sostanziale equilibrio tra i due gruppi.
Invece, la situazione è precipitata a causa della defezione di Mazza che avrà avuto dei buoni motivi per innescare una retromarcia che lo porterà ad essere additato come inaffidabile in quanto lui, come gli altri colleghi di maggioranza, ci aveva messo la faccia andando in Tv per rintuzzare le pretese dell’opposizione.
Palumbo ha convocato una conferenza stampa per spiegare dal suo punto di vista sul precipitare della crisi. Mente i suoi oppositori staranno festeggiando da qualche parte.
In mezzo Capaccio Paestum con i suoi problemi che rimarranno in fermi al palo è un commissario che gestirà l’ordinaria amministrazione.
È presumibile che il sindaco tenterà una ripartenza per la riconquista del potere con chi gli è rimasto fedele.
Come è anche facile immaginare che i suoi oppositori abbiano già un’idea di come dare un seguito alla loro azione demolitiva.
“Sono sereno perché consapevole di non essere caduto per un fatto politico ma per logiche che non mi sono mai appartenute.
L’ostruzionismo dei miei detrattori è stato continuo è pretestuoso.”
Ha affermato Palumbo che rivolge un “Pensiero alle famiglie di Capaccio Paestum che vedono interrotto un percorso teso a ridare dignità ed opere attese da tempo dalla città!”
Poi affonda il colpo affermando di voler “Denunciare al popolo e alla magistratura l’azione criminale che ha fatto pressioni prima su di me e poi a un consigliere comunale per far precipitare la città nel baratro dell’ingovernabilità, prove alla mano …”
Il sindaco è certo che “Quando si tornerà alle urne i cittadini sapranno punire chi li ha traditi e premiare chi come quelli che mi sono rimasti a fianco con specchiata onestà e attenzione ai problemi della gente”
Infine, Palumbo volge lo sguardo al futuro dichiara che “Questa non è un’uscita di scena ma solo un fermo tecnico per ripulire la politica dalla zavorra traditrice”.
Sulle possibili alleanze future precisa che “Tra me e Franco Sica la stima che ci lega va oltre la compagine amministrativa che ci ha visto protagonisti. Peró è prematuro parlare di alleanze elettorali.”
La conferma che non è il momento di fare previsioni arriva anche da Franco Sica, molto emozionato e risentito nei confronti degli “irresponsabili che hanno messo a repentaglio il futuro di decine di famiglie, l’assistenza per 4 ragazzi disabili, l’avvio di lavoro già finanziati …”
Il clima è mesto e, al di là degli applausi che la platea indirizza nei confronti del “papà straniero” al quale avevano consegnato le chiavi della città de templi, appare di smobilitazione generale.
Le feste serviranno a rientrare nella normalità e sarà gennaio il mese della partenza per la campagna di primavera quando, presumibilmente, si tornerà al voto.