Stefano Pisani: sindaco di Pollica, Presidente Internazionale dell’Associazione “Cittaslow”, membro della Commissione Ambiente dell’ANCI, delegato al Comitato tecnico Marine Strategy del Ministero dell’Ambiente per la definizione della strategia europea riguardo l’ecosistema marino, associato del Consiglio Direttivo di Federparchi – Associazione dei Parchi Italiani, premiato dall’UNESCO riguardo l’iniziativa “Cento Sindaci per la bellezza ed il paesaggio”e creatore del ‘’Centro Studi Dieta Mediterranea – Angelo Vassallo’’, ha reso Pollica una delle 136 città Slow in Italia. Il progetto Città Slow rappresenta un’unione di comuni nel mondo impegnata concretamente a migliorare la qualità della vita di abitanti e visitatori, con l’intento di trasferire alle amministrazioni comunali, le esperienze maturate nel mondo enogastronomico attraverso la rete di Slow Food. Il riconoscimento di “Paese del Buon Vivere” viene concesso ai municipi con meno di 50.000 abitanti che rispettano le rigide caratteristiche del regolamento di adesione, in cui convivialità, unione e felicità sono le indiscusse protagoniste.
Perché ha scelto di far diventare Pollica una città Slow?
Perché le nuove generazioni abbiano la possibilità di conoscere le cose vere e reali, quelle che accadono al di fuori dei social e spesso si perdono nella frenesia quotidiana.
Che ruolo hanno i rapporti umani in questo progetto?
Sono il fulcro dell’idea di città slow, perché ritengo fondamentale avere relazioni con persone proprio nelle azioni quotidiane, come semplicemente bere un caffè oppure confrontarsi su un’idea diversa, magari non condivisa dal resto del mondo. Noi siamo abituati al post su Facebook di un ministro riguardo un argomento d’attualità, invece, è molto meno usuale che lo stesso scriva qualcosa sulla tristezza o sulla felicità dei cittadini, comportamento questo sicuramente che non migliora interazioni e felicità comuni.
Pollica, quindi, si propone come esempio per altre città?
Sì, abbiamo ragionato anche urbanisticamente guardando alla visione del futuro e abbiamo constatato la volontà di fare la differenza come territorio attraverso una visione d’insieme. Per questo in qualità di città Slow si sono messe in atto svariate iniziative come l’invito ad allontanarsi un attimo dalla frenesia giornaliera e assaporare momenti di pausa, magari in compagnia di una buona tazzina di caffè.
I progetti per il futuro di Pollica?
Il raggiungimento degli obbiettivi che per anni abbiamo perseguito, la volontà di rappresentare un mondo nel quale i traguardi possono realmente essere raggiunti, proprio perché la determinazione e la volontà inevitabilmente conducono alla concretizzazione dei desideri oltreché dei sogni e a Pollica abbiamo deciso di provarci sul serio, credendo in un mondo nel quale l’importante non è ciò che si guadagna ma come si vive. Il nostro obbiettivo principale coincide quindi, per certi aspetti con la ricerca della felicità, una felicità soggettiva originata dalle piccole e grandi cose riscontrabile nel valore aggiunto che si percepisce solo fermandosi, per un momento, magari davanti al mare con l’intento di analizzare la realtà e scoprire che nulla è ancora perduto e molti sogni sono ancora realizzabili.
Che opportunità offre Pollica ai giovani?
Grazie a partners quali la società vitivinicola Mastroberardino abbiamo realizzato un vigneto per insegnare ai giovani come costruire le aziende agricole del futuro. Oggi, infatti, anche l’agricoltura è cambiata, non è rappresentata solo più da attività prettamente manuali ma contempla molti aspetti tecnologici e innovativi ai quali però, è essenziale venga sempre affiancata la tradizione. Motivo questo per cui offriamo ai giovani la possibilità di formarsi gratuitamente, incentivando, per esempio, la riscoperta dei semi antichi, da riprodurre con tecniche moderne per poter essere competiti in un mercato in costante movimento.
Riguardo alla Dieta Mediterranea cosa si sente di esprimere?
Il 16 Novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata dichiarata Patrimonio Immateriale per l’Umanità, quindi, per la prima volta qualcosa di intangibile che non sia, quindi, un monumento o un sito archeologico è stato riconosciuto patrimonio dell’Umanità.Tale dichiarazione rappresenta davvero un enorme risultato, poiché la Dieta Mediterranea non vuole essere solo un regime alimentare ma raffigura un insieme complesso di azioni e tradizioni della nostra cultura locale: questo è il vero Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Quanto è importante per Pollica far parte del Cilento?
Pollica non esisterebbe senza il Cilento, è indispensabile vivere in questo territorio perché c’è un entità straordinaria che è il Parco Nazionale del Cilento, l’area protetta più grande d’Europa, un’enorme opportunità da sfruttare attraverso progettualità, iniziative e la buona volontà di tutti. Credo, infine, che il Cilento sia in grado di diventare un esempio di quello che può essere il futuro del Mondo, mostrandosi custode di valide tradizioni e innovazioni per il futuro.