Qual è l’attuale situazione politica albanellese? Quali scenari si prospettano per il futuro?
Cosa accadrà alle prossime elezioni amministrative, che si terranno nella tarda primavera a venire? Ad oggi, i candidati certi sembrano essere due: Renato Iosca, attuale Sindaco, ed Enzo Bagini, il principale competitor sconfitto d’un pelo alle scorse elezioni. I rumors cittadini tuttavia lasciano intravedere che a questi due se ne potrebbero affiancare anche altri due: sarà una sfida fra ben quattro candidati, che andranno quindi a concorrere separatamente. I secondi che al momento attuale manifestano il proposito di candidarsi alla poltrona di Sindaco sono: Pasquale Mirarchi, che ora ricopre la carica di vice-sindaco; e Mimmo Santoro, da sempre presente nel “sociale”. Cerchiamo ora di capire quali potrebbero essere alcuni possibili sviluppi. Se a prevalere fosse alla fine la candidatura di Pasquale Mirarchi, allora ne potrebbe conseguire la frattura dell’attuale compagine amministrativa, poiché, alle scorse elezioni, il suddetto ha concorso insieme al dottor Iosca, e poi si è rivelato il consigliere comunale di maggior popolarità o successo: tant’è vero che è, com’abbiamo già detto, divenuto l’attuale vice-sindaco. Mirarchi è un personaggio a maggior ragione scomodo, per il fatto che si sono creati, fra lui e gli altri consiglieri comunali, degli screzi: in particolare, fra lui e Remo Pepi, l’attuale presidente del consiglio comunale; e Domenico Scorziello, altro consigliere che ha goduto d’uno spiccato consenso nelle scorse elezioni; e Paola Zunno. Inoltre questi screzi sono di dominio pubblico, nel senso che più volte nel consiglio comunale, e nel corso degli ultimi mesi, sono emersi fuori. Secondo la parte avversa, gli screzi in verità sono stati originati dall’eccessivo protagonismo di Mirarchi, che si sarebbe celebrato, e quindi contrapposto a loro, come uomo del fare, e non più semplicemente del dire; e che per giunta, avrebbe adotto come motivo di vanto l’invidia, che la sua straordinaria professionalità ed efficienza avrebbero innescato negli altri colleghi. E sempre nel solco del suo protagonismo o della sua frivola ricerca di celebrità, dovrebbero essere infatti collocate le sue esibizionistiche quanto puramente apparenti, ossia fine a se stesse, iniziative, per la felicità e il benessere pubblico, portate avanti di tasca propria, e attraverso la propria attività imprenditoriale o privata; come, ad esempio, la frequente pulitura delle cunette delle strade dall’erbacce infestanti. Solo un modo, questo, sempre secondo i suoi avversari, per acquisire un consenso facile, da poi spendere nell’ambito elettorale; che quindi non nascerebbe affatto da un’accorata o profonda empatia per il bene pubblico. Attualmente, Mirarchi ha un’aperta causa giudiziaria per diffamazione nei confronti di Giorgio Mottola, giornalista della famosa trasmissione televisiva d’inchiesta Report, il quale, nella presentazione d’un suo libro tenutasi a Palazzo Spinelli d’Albanella, avrebbe insinuato l’esistenza di rapporti di convivialità, fra l’altro poco celati, fra quest’ultimo e personaggi della piana del Sele, con la fedina penale non proprio immacolata. Mirarchi si è già candidato alla Regione, definendosi ‘’amico di tutti’’. Segno anche del fatto che molti concittadini lo prendono a modello. Non ha avuto però un risultato eclatante. Perché, ad Albanella, il suo consenso da candidato alla Regione si è stagnato sui cinquecento voti, ossia ha preso il voto di circa il dieci per cento dell’intero elettorato. Ecco anche perché i due principali contendenti rimangono Iosca e Bagini, che per di più sono stati, nelle scorse elezioni amministrative, rispettivamente il primo e il secondo arrivato, come abbiamo già ricordato. In tutto erano tre candidati: il terzo era Fabio Lanza. Guardando più in dettaglio, si avevano avuti milleseicento voti per Iosca; millequattrocento voti, per Bagini; milleduecento voti invece, per Lanza. Quindi l’attuale sindaco ha avuto poco più del trenta per cento dei consensi. Ed ora amministra quello che sono i 2/3 d’un elettorato, che la volta scorsa non l’aveva votato. È il minimo storico della sua intera e lunga carriera che è ormai in piedi da vent’anni. Se risultasse vincente anche alle prossime elezioni, infatti si avvierebbe addirittura verso il trentennio della sua carriera. Agli Albanellesi quindi va l’importante decisione se ritenersi soddisfatti o meno del suo operato, che ha avuto già pieno modo di consolidarsi ed esplicarsi. Si dovranno domandare se con le politiche già messe in atto dal Sindaco il proprio Comune ne abbia beneficiato in sviluppo, turismo, benessere e civiltà, e se, in seguito a questa disamina, sia da prendere ben in considerazione una sua ulteriore elezione. Dobbiamo aggiungere che Bagini e Lanza hanno ad oggi trovato un accordo, per cui le loro liste verranno fuse insieme. È lo stesso ex sindaco Giuseppe Capezzuto che sembrerebbe sponsorizzare tale soluzione, non essendo interessato a una riproposizione della sua candidatura a Sindaco. Nella lista Bagini si dà per certo la presenza di Giovanni Mazza, noto infermiere del P.O. di Roccadaspide, che ha raccolto un largo consenso nell’aree rurali del proprio capoluogo, essendosi anche egli sempre mostrato disponibile con tutti, ma i suoi detrattori pretenderebbero che avrebbe utilizzato appunto la propria professione per fini elettorali: stesso discorso valgasi per Domenico Scorziello, che altrettanto è infermiere a Roccadaspide. A oggi non è dato sapere come andranno le cose; e sebbene la frattura Iosca – Mirarchi potrebbe indebolire ulteriormente l’attuale Sindaco, vi è anche da valutare la candidatura di Santoro, che secondo alcune indiscrezioni altro non sarebbe che un tentativo di quegli per togliere voti a Enzo Bagini, che è il suo più grande competitore. Ma queste sono ipotesi tutte da verificare, e potranno essere confermate o smentite solo nel corso del tempo. Chiunque dei quattro dovesse prevalere, auguriamoci ad ogni modo che sappia essere persona dalla specchiata moralità, e all’altezza di risolvere i tanti problemi che affliggono la nostra piccola Comunità.