Approdano alla Camera dei deputati i dubbi proposti dagli attori sani del credito cooperativo sulla riforma del settore. Testimone il parlamentare Federico Conte che in un intervento in aula, chiedendo chiarezza, ha spiegato: «Mi sarei aspettato una risposta che riguarda la riforma sul credito cooperativo che toglierà al Mezzogiorno d’Italia l’ultima infrastruttura del credito a disposizione. Sono settecento gli sportelli delle banche di credito cooperativo che raccolgono, risparmiano e impiegano a favore delle piccole e medie imprese del Sud che così vedranno condizionato il proprio lavoro da un patto di coesione che romperà questa equazione “impiegare i soldi dove si raccolgono”. Privando la piccola e media impresa del sostegno dell’ultima rete economica di cui il Mezzogiorno dispone».
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