Dopo i dati relativi all’età media, all’incidenza di anziani soli ed all’indice di vecchiaia, ecco ora una panoramica sul Vallo di Diano legata alle tematiche dell’istruzione, del mercato del lavoro e della mobilità. I dati sono relativi al 2017 e riguardano i centri del comprensorio, con l’aggiunta di Auletta e Caggiano.
Entrando nel dettaglio, l’incidenza più alta di adulti con diploma o laurea si registra a Sant’Arsenio con 65, contro una media italiana pari a 55,1. Il centro santarsenese prevale nettamente su Polla (53,8) e Sala Consilina (51,9).
La più bassa, invece, è relativa al paese di San Rufo (33,6), preceduto da Sanza (35,9) ed Auletta (37,7).
Il secondo dato fa riferimento alla partecipazione al mercato del lavoro. In questo a caso a primeggiare è San Pietro al Tanagro con 48,4 (media italiana 50,8). A seguire Sala Consilina e Sant’Arsenio (46,4).
Chiude la classifica, invece, il centro di Monte San Giacomo (36), con penultimo Caggiano (40,6) e terzultimo Atena Lucana (41,6).
San Pietro al Tanagro conquista il gradino più alto del podio anche per quanto attiene alla mobilità fuori dal territorio comunale per ragioni di studio o lavoro, con un tasso di 32,3 (media nazionale 24,2). In seconda posizione si colloca Pertosa (28) mentre in terza San Rufo (26,3).
I meno inclini agli ‘spostamenti’ sono, invece, i cittadini di Sala Consilina (13,5) preceduti da quelli di Polla (14,8) e Teggiano (16,4).
Emerge, dunque, un quadro interessante. Il dato che forse spicca su tutti è quello di Sant’Arsenio, in riferimento all’incidenza di diplomati e laureati. Con 65, infatti, il piccolo comune valdianese si colloca ben al di sopra della media nazionale (55). Mentre San Pietro al Tanagro (paese che confina con Sant’Arsenio) prevale sia per quel che riguarda la partecipazione al mercato del lavoro, sia per la mobilità fuori dal comune. Aspetto, quest’ultimo, che in base alle statistiche interessa principalmente i centri più piccoli del territorio. A fare da contraltare, in ordine, Sala Consilina, Polla e Teggiano che rappresentano, invece, 3 dei primi 4 centri con più abitanti e risultano essere le comunità con più bassa mobilità.