Cappellino girato sulla fronte, occhiali da sole calati sul viso, occhi vispi e furbetti, risata contagiosa, aria scanzonata: questo è Samuel Moliterno. Espressione dolce, carattere introverso ma gentile, curiosa, artista e intelligente questa è Alice. Pelle nera, hanno rispettivamente 24 e 23 anni Samuel e Alice, i due ragazzi di san Paolo del Brasile arrivati in Italia il 14 ottobre 2007. Antonella e Giovanni Moliterno di Corleto Monforte, li hanno adottati, compiendo così uno dei gesti d’amore e d’altruismo più belli. Figli di una donna molto giovane che non poteva accudirli nella crescita, i due fratelli all’epoca di 13 e 12 anni, vivevano in un istituto d’accoglienza in Brasile quando dopo due mesi a contatto con la coppia italiana sono giunti in Italia carichi di speranze e desiderosi di iniziare una nuova vita. Da qui si apre un nuovo capitolo di una storia dal finale decisamente migliore e più roseo. Accolti con curiosità e benevolenza dalla nuova famiglia italiana che li ha amati da subito portandoli nella sua quotidianità e instaurando una confidenza solida e sincera, Alice e Samuel, all’inizio timorosi e riservati, imparano l’italiano e cominciano ad uscire e a conoscere la comunità corletana prima e quella salese poi che si mostrano aperte ad accoglierli coinvolgendoli in tante attività. I brasiliani allora iniziano a guardare il mondo da un’altra prospettiva, si aprono alle cose che li sfiorano e sono più sereni, i loro lineamenti si addolciscono giorno dopo giorno: capiscono di essere tra amici e possono fidarsi delle persone che gli camminano accanto e che hanno di fronte. «Tra qualche difficoltà iniziale, qualche cattiveria e qualche pregiudizio molto fastidioso ho conosciuto molta gente, ho imparato piano piano a riconoscere chi mi era davvero vicino e chi invece no, chi era diverso da me e l’ho allontanato – rivela Samuel – ho imparato a convivere con il buono e il meno buono. Dal 2011 ho frequentato l’Istituto Tecnico a Sala Consilina mentre Alice è andata al liceo artistico a Teggiano, lei è molto brava in disegno ed è portata per queste materie tanto che oggi sta studiando all’Accademia di Belle Arti a Napoli. Insieme ci siamo fatti spazio e abbiamo incontrato persone veramente speciali con le quali abbiamo stretto un legame molto profondo». Intanto i genitori italiani li hanno sostenuti, incoraggiati e aiutati anche e soprattutto nelle difficoltà, li hanno spronati a dare sempre il meglio di loro stessi. Samuel e Alice sanno che ad Eboli un’altra famiglia ha adottato due fratelli di 19 e 15 anni. «Siamo sette fratelli di cui quattro sono in Italia e tre sono Brasile ma non sappiamo dove – racconta Samuel con un pizzico di malinconia ricordando le sue origini e la sua infanzia non felicissima – con questi due in Italia, a pochi passi da noi, ci vediamo spesso e parliamo molto». Samuel riflette sulle criticità delle offerte di lavoro e considera le aziende agricole come le uniche ad avere un futuro. «Non so bene ancora cosa farò da grande – dice – ma so di certo che voglio aiutare il prossimo, infatti, sto studiando per diventare operatore socio sanitario».
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