Il 15 giugno è stata la mia prima volta a Perdifumo per correre una gara podistica di 9 Km conpartenza dal centro del paese con direzione Mercato Cilento, una delle 4 frazioni che fanno capo al municipio che si erge nella piazza dove è posto l’arco di partenza e di arrivo. Perdifumo è un borgo compatto poco sfiorato dalla smania di mettersi al “passo” coi tempi con costruzioni poco inserite nel contesto di un piccolo borgo a misura d’uomo: siano loro adulti o bambini. IL comune, oltre al capoluogo, ha tre frazioni: Camella, Mercato C.to, Vatolla dove soggiornò Gian Battista Vico nel palazzo Vargas, oggi sede del museo vichiano. Dopo aver appuntato il pettorale sulla maglietta, accompagno Gina nel prima tratto del percorso che si snoda per un Km tra le vie del borgo. Lungo la strada che attraversa il centro spiccano la bella Fontana ad altezza d’uomo incastonata nell’antico lavatoio e, un po’ più avanti, una torre d’angolo di un palazzo gentilizio che avrebbe molto da raccontare. Ritorniamo in piazza risalendo una stretta stradina adornata da balconcini fioriti. Ripassiamo sotto l’arco di partenza e imbocchiamo la strada che porta a Mercato Cilento dove comincia la salita di circa 4 Km. Qui saluto Gina e avvio il mio riscaldamento. Sono 130 gloria iscritti alla gara, meno di una decina le donne. Lo starter e animatore della manifestazione è Marco Cascone che dà del “tu” a tutti gli atleti. Li chiama per nome, ne cita la provenienza, racconta aneddoti … insomma rende tutti protagonisti accogliendoli, poi, sulla linea del traguardo esaltandone la presenza. Tre, due, uno … via! Come una catapulta il gruppo si lancia ad aggredire il 1° Km che si snoda nel centro del paese. Ma già dal 2° bisogna fare i conti con la salita che non fa sconti. Ognuno si mette al suo passo e incede all’andatura più adatta alle sue potenzialità. Assestata l’andatura ci si può anche distrarre lanciando sguardi verso l’incantevole panorama che comprende le colline sottostanti e all’orizzonte il mare di Castellabate. Intanto, si continua a salire … il 3° Km è lo spartiacque che me induce a spendere un po’ di energie per aumentare l’andatura sfidandomi a marcare il passaggio il 4° Km prima di incontrare i primi sulla strada del ritorno. Per poco non ci riesco, ma questo mi consente di “vedere” a portata di mano il punto di svolta della mia gara e anche tutti quelli che mi sono davanti che salutano e incitano noi che lì incrociamo ricambiando. Agguanto la bottiglietta d’acqua che mi porge una ragazza del servizio assistenza, mi bagno faccia, polsi e nuca e poi mi lancio per la discesa nel tentativo di pareggiare il tempo ceduto fino a quel momento.
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È una bella sensazione poter spingere a fondo con la certezza di non dover affrontare altre faticose, quanto dispendiose salite. Vado in giù senza risparmio, taglio le curve, scruto la strada per individuare qualcuno che è davanti e alla portata di un sorpasso. Insomma, ho voglia di andare senza badare. Supero Gina al 7 Km. Lei mi chiede di venirle incontro dopo l’arrivo … Tento e ci riesco di superare due atleti che sono davanti. Accelero con la speranza di mettere tra me e loro uno spazio sufficiente ad evitare sorprese nel finale. Sento, però, i passi di uno dei due che mi è alle spalle. Mi incalza, Pasquale a Franco della mia squadra mi gridano di non mollare. Provo a spingere per evitare il sorpasso ma negli ultimi 50 m mi lascio andare e vedo il mio “avversario” passarmi accanto e precedimi sul traguardo. Al mio arrivo il cronometro segna 50’22”. Una bella soddisfazione per il sottoscritto che non sperava in un tempo così vicino al “muro” dei 49’59’’. Sul sito http://www.garapodistica.it la classifica della gara. Ci riproverò il prossimo anno. Intanto, mi avvicino alla grande tavolata allestita per dare ristoro agli atleti. È veramente uno spettacolo da godere prima con la vista e poi, con un po’ di calma, anche con il gusto. Ma ho un impegno con Gina di andarle incontro, prendo solo una bottiglia d’acqua e ritorno sui miei passi. La incrocio a poco meno dell’ultimo Km. Rientro verso l’auto e faccio una grande doccia utilizzando l’impianto di Vito Franco. Solo ora sono pronto per assaporare qualcosa apparecchiato nella piazzetta di Perito dove gli atleti sono in attesa della premiazione. Si è fatto tardi. Rientrando a casa godiamo di un panorama al tramonto del sole sul mare. Il rosso è incomparabilmente acceso e incendia qual parte del Cilento che fa l’occhiolino a Capri e all’altra “divina” Costiera.