Anna Maria Romano è la nuova vicedirettrice della Certosa di san Lorenzo a Padula. Ieri mattina, alla conferenza stampa di presentazione della nuova dirigente che subentra ad Emilia Alfinito andata in pensione, erano presenti anche il sindaco Paolo Imparato e l’assessore alla cultura Filomena Chiappardo. Telesina di nascita e casertana di adozione, laureata in storia dell’arte, Anna Maria Romano, docente e già direttrice della Certosa di San Giacomo a Capri e della Reggia di Carditello, tuttora, ricopre questo incarico invece a Castel Sant’Elmo a Napoli. Romano vanta un passato importante in relazione alla Soprintendenza ai Beni architettonici e artistici delle province di Caserta e Benevento dove ha raccolto ampio consenso professionale e ha firmato significative opere di restauro proprio nella Reggia di Caserta. Dal 1 giugno è la nuova vicedirettrice della Certosa di Padula che nel 2017 ha chiuso con 90mila visitatori.
Oggi si parla tanto di contenitori che devono trasmettere emozioni. Come intende rilanciare la Certosa di Padula?
Intanto devo citare ciò che ha detto un mio amico a proposito di beni culturali e della Certosa di Padula: si tratta del labirinto delle meraviglie. Allora ci vuole poco per rilanciare questo splendido monumento, unico al mondo. E da oggi riceverà ancora di più. Ci sono fondi strutturali da impegnare. Proseguiremo il progetto di valorizzazione in accordo con il Comune di Padula. La Certosa si trova in un territorio eccezionale, ci sono tutte le condizioni possibili per diventare ancora più un polo attrattivo. Ormai ci sono 28 siti e musei archeologici e, ritengo, senza paura di essere smentita da qualche collega che sicuramente questo monumento è il sito più importante del Polo Museale.
Ha già operato in altri luoghi prestigiosi della Campania, come affonderà la sua professionalità nel Vallo di Diano?
Puntare al progetto di valorizzazione della Certosa è estremamente ambizioso ma è giusto per un luogo come questo al centro di un’area molto vasta che offre tanto in termini storici. In realtà la Certosa conserva tutte le caratteristiche e le qualità originarie e, secondo me, questo è un fatto eccezionale che va assolutamente preservato ed esaltato. Veramente sussistono condizioni ideali per lavorare bene. Sono contenta di potermi occupare adesso della Certosa e mi auguro anche in futuro.
Oltre il potenziamento della Certosa, guarda anche alla promozione turistica. In che modo?
Punto molto alla sinergia con le istituzioni locali per far crescere il flusso turistico in modo significativo. Cercherò di stare in loco spesso per aprire la collaborazione con il territorio e le associazioni. Serve infatti la volontà territoriale perché non facciamo nulla da soli, siamo tecnici e, non possiamo lavorare senza il territorio e la comunicazione. Alla Reggia di Caserta sono arrivati 1milione e mezzo di visitatori perché ci hanno aiutato i giornalisti a divulgare le giuste informazioni. Mi auguro lo stesso per la Certosa, che arrivino cioè visitatori consapevoli che sanno cosa vengono a vedere. Non si può restare soli e isolati in una torre eburnea. Questo monumento appartiene a questo territorio ma è aperto a tutti.