L’associazione Ipazia scrive una lettera commentando e riflettendo dal lato delle donne l’assenza di costoro nel CdA del neonato Consorzio Sociale. L’espressione “Abbiamo fatto cappotto” pronunciata dal sindaco di Sanza Vittorio Esposito lo scorso 10 maggio in occasione della prima assemblea del Consorzio del Piano di ZonaS10 quando cioè è stato eletto il presidente e CdA ha indotto una serie di pensieri su quelle donne che pur essendo stimate figure professionali hanno vista riconosciuta solo una carica di rappresentanza. “Verrebbe istintivo dire visto che avete fatto cappotto, da oggi tutte le donne impegnate nel sociale e tutte le amministratici, si fermano e vi lasciano “accappottare”, lasciando deleghe, scioperando lasciando buchi nell’assistenza e nei servizi alla persona – si legge nella lettera – ma noi sappiamo bene che fare questo passo, significherebbe far cadere sugli utenti o sui nostri e vostri cari una ingiustizia, dunque non lasciamo”. Ipazia chiede cioè di fare una riflessione comune su questa situazione e chiedono alle amministratrici di prendere una posizione.
“Può essere si dica è lo stesso essere presenti in Cda o meno non significa essere fuori dalle scelte politiche del consorzio – si domanda – ma se è così perché questa disinvoltura della politica a prevalenze maschile, ancora una volta non tiene conto del valore aggiunto del dialogo tra generi? Perché ancora non passa l’idea che nella gestione del Consorzio Sociale ora manca la voce del genere femminile?”. Una missiva rivolta alle donne, in particolare alle amministratrici perché a loro si richiede spirito di solidarietà che permetta al di là delle singole opinioni politiche di riconoscere l’oggettiva iniquità. “Vorremmo che le donne al di là dell’appartenenza politica raccontassero con forza la consapevolezza di sé e del proprio valore – termina il documento – chiediamo di avviare una discussione, una riflessione comune e magari una presa di posizione per ribadire con forza che dove metà delle persone si lasciano mute, si perde metà della lettura del mondo”.
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