Dal 2014 una parte del complesso è diventata sede distaccata del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’imponente struttura, tuttavia, può rientrare appieno tra quelle che comunemente vengono definite “opere incompiute”. Stiamo parlando di Palazzo Santamaria, suggestiva dimora, con ampia area verde, presente nel centro storico di Teggiano, a ridosso della piazza centrale. Per molti anni ha rappresentato la residenza nobiliare della famiglia Santamaria, prima di diventare, agli inizi del ’60, sede della caserma dei Carabinieri della Stazione di Teggiano. Poi trasferita a valle, nella frazione Pantano. Al di là dell’ala che accoglie gli uffici del Parco, Palazzo Santamaria è risultato, nel tempo, inserito in una serie di progettualità tecniche finalizzate al suo rilancio. Progettualità che, tuttavia, non sono ancora riuscite a far “rivivere” il complesso. Tra i diversi tentativi compiuti negli anni, nel 2011 il Comune di Teggiano ha chiesto all’ente Parco (ente che gestisce la struttura) attraverso un’apposita delibera, il giardino del Palazzo in comodato d’uso gratuito, al fine di riqualificare tale spazio. Per quel che riguarda, invece, gli interventi tecnici, si è giunti, nel frattempo, al terzo lotto di lavori legati alla ristrutturazione ed al recupero dell’intera struttura. E notizia di pochi giorni fa, il Parco si è detto pronto a restituire quasi tutti i beni (32 su 33), rientranti nella sfera territoriale di competenza, ricevuti in comodato e gli immobili (14 su 18) di proprietà. Tra i 4 rimasti nella gestione dell’ente rientra proprio Palazzo Santamaria.
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