Chi si reca di sabato a visitare il sito UNESCO della Certosa di Padula può, senza accorgersi, trovarsi in una dimensione temporale e sociale che ha il sapore forte e, per certi versi, unica. Basta entrare nella cella che ospita la mostra allestita dall’Associazione Nuove Idee che raccoglie tra le sue fila gli ex allievi dell’ dell’Orfanatrofio della Certosa di Padula provvidenziale luogo di accoglienza per circa 1000 orfani di guerra dal 1923 al 1960. A scrivere questa nobile pagina della Certosa di San Lorenzo furono soprattutto le figure indimenticabili di Padre Giovanni Semeria e di padre Giovanni Minozzi, i due sacerdoti ai quali si deve la fondazione dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, e quindi dell’Orfanatrofio della Certosa di Padula e di tantissimi altri. Non a caso per entrambi è in corso la causa diocesana di beatificazione. Ai tanti disperati orfani di guerra che in circa 40 annidi attività trovarono asilo nel monumento certosino, fu garantito un tetto, la sopravvivenza e soprattutto l’istruzione: tutto ciò cambiò le sorti della loro vita. L’orfanatrofio, con soli 3 anni d’interruzione (nel periodo delle II Guerra Mondiale, dal 1943 al ’46), portò avanti con successo le sue attività di formazione anche attraverso la scuola di avviamento agrario e la scuola di specializzazione industriale. Grazie a lunghe e approfondite ricerche l’associazione padulese nel corso degli anni ha rintracciato 800 dei più di 1000 orfani accolti in Certosa.
Quel mondo è troppo lontano da noi per valutare la portata degli infiniti beni che ha riversato nei diretti protagonisti e della loro progenie. Ma il bene, si sa, non ha fretta per farsi strada. Anzi, a tempo per poter emergere in ogni momento che qualcuno, scavando, nel passato trova un rivolo di umanità che ha alleviato le sofferenze. Quei “mille”, molti dei quali oggi non sono più, hanno potuto inseminare il resto del mondo che hanno camminato con la ricchezza delle loro speranze nascoste in quei volti a volte spauriti altri allegri impressi nelle foto di momenti di vita esposte in quella mostra trovata per caso un sabato pomeriggio.
Le mille storie che loro hanno vissuto ce le possiamo raccontare, immaginare e perfino incontrare nella nostra quotidianità … esse sono un monito per quanti oggi si occupano di soggetti deboli e indifesi, con l’aiuto dello stato e ne approfittano in modo indegno: Padre Giovanni Semeria e padre Giovanni Minozzi in questo, sono stati esemplari.
biesse