Io sono tornato a Battipaglia volentieri per confrontarmi con la mia migliore prestazione del 2017! Piazza Amendola, o Madonnina come la chiamano i Battipagliesi, è già in agitazione alle 8:00 del mattino di domenica 29 aprile. Le iscrizioni hanno superato le 600 adesioni con un significativo balzo in avanti rispetto al 2017 (400 circa). Tute e magliette di ogni colore si rincorrono in un altalenante andirivieni con il quale gli atleti accennano ad un inizio di riscaldamento. I vigili sono impegnati nella rimozione delle auto in sosta lungo il 1° tratto del percorso in via Mazzini. La speaker racconta storie di atleti che fanno notizia è un po’ si racconta per riempire i “vuoti d’aria” della cronaca dell’evento. Alla partenza siamo benedetti da don Vincenzo che ricorda la 1^ lettera di San Paolo ai Corinzi sullo sport. Il via è lento per chi si trova nelle posizioni di coda e, come al solito gli atleti fanno a gara a metterla sul ridere prima di prendere il passo giusto del primo Km. Mi affianca la mia compagna di squadra, Rosalia, con la quale arriverò sul traguardo dopo 55’ e spiccioli. Ho intenzione di fare meglio del 2017 ma, allo stesso tempo, non voglio farmi prendere dalla voglia di strafare nei primi Km, ecco perché decido di affidarmi alle capacità di mantenere l’andatura giusta della mia compagna di viaggio. La giornata è calda e umida ma il percorso, tutto pianeggiante, è ideale per un podista che non ha grandi ambizioni. Battipaglia senza auto diventa perfino simpatica e fa riflettere sul fatto che potrebbe essere anche la città ideale per la mobilità sostenibile in bici o a piedi, purtroppo un’idea del genere è fuori dalla portata dei Battipagliesi che preferiscono “ingorgarsi” in auto e non godersi gli spazi come avviene nelle città “piazzate” nei posti più in alto nelle classifiche del buon vivere ad ogni latitudine italiane e straniere. Dopotutto, anche la sindaca Francese, che l’anno scorso era scesa in strada a correre con i podisti, quest’anno la si vedrà solo al momento della premiazione in piazza Amendola. Intanto, siamo giunti al 4° Km dove c’è il primo ristoro. L’andatura è buona e, se riuscirò a mantenerla, otterrò il risultato sperato. Intanto, file di automobili incolonnate sulle strade che incrociano quelle interessate alla gara e le grida inviperite che si alzano dagli abitacoli delle vetture la dicono lunga su come, invece, è vissuta la manifestazione da chi ha altro da fare la domenica mattina. Al motto dantesco di “non ti curar di lor, ma guarda e passa” i protagonisti della gara incedono senza timore protetti da un ottimo servizio d’ordine garantito dalla polizia municipale coadiuvata dalla protezione civile. Al passaggio del 5 Km posto sul traguardo mi sento bene sulle gambe e penso che l’andatura impressa alla nostra gara da Rosàlia mi porterà ad ottenere il risultato prefissatomi. A Battipaglia conosco diverse persone che vi vivono e lavorano. Alcune abitano proprio lungo il tracciato della gara e per me è un esercizio di defaticamento mentale ricordarli e accomunarle ad episodi di vita vissuta di recente o in un tempo lontano. Faccio diversi passi indietro nella mia esistenza per poi ritornare ad essere ciò che oggi sono divenuto: un sessantenne che ha tante cose da fare ereditate da un passato vissuto sempre di corsa per agguantare mete molte alla mia portata, altre fuori misura … Durante il 2° giro la pressione degli automobilisti diventa ancora più esorbitante e gli addetti alla sicurezza devono usare tutto il loro buon senso per favorire il passaggio di auto tra i “buchi” lasciati da scaglioni di concorrenti proiettati verso il traguardo. Do uno sguardo al cronometro e all’8° Km mi rendo conto che posso sperare di ottenere il risultato sperato. La mia compagna durante un “sorpasso” di due concorrenti resta un po’ indietro. Io mantengo l’andatura certo che saprà recuperare. Infatti, al 9° Km mi affianca mentre d’avanti ci viene incontro Asperino per prenderci in consegna e accompagnarci, incitandoci, fino al traguardo che tagliamo accoppiati. La festa in piazza Amendola è già cominciata. C’è una lunga fila ai banconi dove si distribuisce il ristoro di fine gara. Preferisco andare all’auto per una doccia veloce per poi ritornare. Sul palco chiamano Sergio Civita presidente del circuito “Cilento di corsa” per concretizzare un gemellaggio con la ADS Ideatletica Aurora di Battipaglia e con la Free Runner di Eboli che da sempre sono al fianco della del circuito cilentano. Poi comincia la cerimonia di premiazione. Prima sfilano 10 migliori atleti maschi e femmine, dopo si passa a premiare i società e poi infine tutti i primi tre atleti di tutte le categorie. La giornata è bellissima e vale la pena restare seduti una mezz’ora davanti al bar per bere un aperitivo prima di ritornare a casa “stanchi” ma soddisfatti! Fra due giorni mi aspetta il 1° Trial di 13,400 Km presso l’oasi Alento. Un’altra puntata della mia avventura podistica iniziata proprio un anno addietro …
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