Allora Antonio, cosa è cambiato dall’ultima volta che ti ho intervistato? Se la tua vita fosse un album, quale useresti per illustrarmi i cambiamenti di quest’anno e perché? Ho lasciato l’università, l’idea di rimettermi sui libri giorno e notte, ansia pre esame, rifare una tesi e rimettersi dietro a un professore un’altra volta, ecc. Questa cosa mi avviliva e mi faceva vivere male. Anche perché ho un ricordo bellissimo della mia prima laurea in quel di Fisciano. Lì ho coltivato amicizie solide che ancora durano e ho vissuto momenti bellissimi e indimenticabili. Alla Sapienza a Roma non sono riuscito a inserirmi (nonostante abbia suonato alla Notte Bianca a la Sapienza nel 2016), non sono riuscito a socializzare con nessuno. Le sole e uniche amicizie coltivate in città sono nate dalla strada e dalla musica, suonando e andando ai concerti. Ma ci sono anche cose belle! Ho pronte le pre-produzioni del prossimo disco che sará qualcosa di veramente magico. Sono rimasto per l’ennesima volta senza band e sto suonando da solo più strumenti contemporaneamente. É una bella fatica ma le soddisfazioni sono tante Se dovessi paragonare la mia vita attuale a un album di sicuro la affiancherei a Washing Machine dei Sonic Youth.
Sei ospite di Forianime, cosa vedremo di te in questa rassegna? E poi voglio sapere anche di come sei in tour dal vivo, fin quando non avrò il piacere di vederti! A Forianime suonerò prima 3 pezzi chitarra e voce durante la presentazione di “Breve guida al suicidio” di Giuseppe Galato (tra l’altro caro amico), libro del quale ho curato la “colonna sonora” con il mio brano “Secco”. Mentre alle 21 sarò sul palco con il mio show da One Mad Band dove suonerò (come ti ho accennato prima) chitarra, cassa della batteria, sonagli, armonica e pedali. In scaletta i miei “classici” e qualche pezzo nuovo. Lo stesso sarà per i miei prossimi concerti, tranne per quello del 30 di aprile a Valle dell’Angelo dove se tutto va bene suonerò in trio elettrico. Aldo Palazzeschi si definiva abdicando al concetto stesso di identità, dicendo “Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia”. Tu, se avessi a disposizione un solo tuo pezzo da farci ascoltare per definirti, quale sceglieresti? Non vale dire “tutti”. Forse Uno Sfogo quasi sicuramente. Chiudiamo con la domanda di rito: progetti per il futuro. Disco nuovo, perdere quei chili di troppo che ho messo, comprare una chitarra nuova, fare innamorare la ragazza che mi ha rifiutato.