Tutela e valorizzazione della biodiversità nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni fondamento della Dieta Mediterranea.
Il Comitato intergovernativo dell’UNESCO, riunitosi a Nairobi (Kenya) il 16 novembre 2010, ha sancito, l’inserimento della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Tale importante riconoscimento consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale.
La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le coltivazioni, la raccolta, la conservazione, la trasformazione, la preparazione ed il consumo di cibo.
Il padre della Dieta mediterranea è il fisiologo americano Ancel Benjamin Keys la cui vicenda umana è legata al Cilento, sua seconda patria e meta dei suoi viaggi per conoscere le tradizioni, i comportamenti alimentari, gli stili di vita delle popolazioni locali. Nel Cilento, a Pioppi, Keys lavora insieme ad altri studiosi, scopre l’elisir di lunga vita, ossia il rapporto tra buona salute e prodotti della terra della dieta mediterranea ed elabora un modello nutrizionale ispirato alle tipologie alimentari tradizionali dei Paesi del bacino del Mediterraneo che hanno in comune un consumo, essenzialmente, di olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantità di pesce, pochi latticini, pochissima carne, il tutto accompagnato da un bicchiere di vino rosso, sempre nel rispetto delle tradizioni delle comunità locali.
La Dieta Mediterranea è, pertanto, molto più che un semplice alimento. Essa si fonda sul rispetto del territorio e della sua relativa biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati all’agricoltura ed anche alla pesca. Importanti sono le azioni messe in campo dall’Ente Parco finalizzate al recupero, tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio straordinario rappresentato dalla Dieta Mediterranea, creando, contestualmente, le condizioni per una ricaduta economicamente vantaggiosa per le produzioni tipiche e per il turismo naturalistico ed enogastronomico del territorio. Il recupero, la tutela e la valorizzazione della biodiversità, ed in particolare del germoplasma autoctono di un territorio, è il presupposto fondamentale per una strategia di sviluppo endogeno sostenibile ed un’opportunità per recuperare i valori di una civiltà rurale legata ad antiche tradizioni. La necessità di salvaguardare le produzioni agricole ed alimentari di carattere tradizionale è ormai esigenza diffusamente avvertita in tutto il pianeta, al fine non solo di tutelare importanti espressioni della identità delle comunità locali, ma anche per valorizzare l’economia di settori e di aree marginali penalizzate dai processi di globalizzazione dei mercati e di omologazione delle produzioni.
EXPO Cilento
In vista di EXPO Milano 2015, collegata all’ iniziativa governativa “EXPO E TERRITORI”, si stanno progettando, nell’ intero territorio del Parco Nazionale, specifici percorsi promossi e coordinati da un tavolo tecnico che vede la partecipazione di tutti gli Enti a vario titolo coinvolti (Ente Parco, Regione Campania, Provincia di Salerno, Comunità del Parco, Ente Provinciale del Turismo e Camera di Commercio di Salerno, ….. ), insieme ai principali stakeholders (produttori, operatori economici a vario titolo operanti sul territorio). L’ obiettivo non è soltanto quello di promuovere le produzioni di eccellenza del territorio,che sono rappresentate:
- dai presidi slow food (alici di Menaica, soppressata di Gioi, salsicce e soppressate del Vallo di Diano, oliva Salella ammaccata del Cilento, fagiolo di Controne, fagiolo di Casalbuono, cacio-ricotta del Cilento, cece di Cicerale);
- dalle Comunità del Cibo (grano di Caselle, coltivatori del grano Carosella di Pruno di Laurino, fico bianco “monnato” del Cilento, fusillo di Felitto, maracuoccio di Lentiscosa);
- dalle DOP del Cilento (olio extra vergine di oliva, fico bianco “essiccato” del Cilento, mozzarella di bufala campana);
- dagli IGP (marrone di Roccadaspide e carciofo di Paestum);
- per i vini dalle denominazioni d’origine (DOC Cilento e IGT Paestum);
- dalla rete dei “Coltivatori Custodi” del Parco, che rappresenta una rete di conoscenze del patrimonio agricolo tradizionale del territorio dell’area protetta, sia in termini di biodiversità sia in termini di recupero di tecniche tradizionali di coltivazione a basso impatto ambientale, con positive ricadute anche per quello che riguarda la sicurezza alimentare, la qualità e la tracciabilità, ma soprattutto è la realizzazione di percorsi che narrino la cultura, la storia, le tradizioni e lo stile di vita dell’ intero territorio. Soprattutto, l’obiettivo del progetto è la realizzazione di percorsi che narrino la cultura, la storia, le tradizioni e lo stile di vita dell’ intero territorio.
In particolare il progetto prevede:
- la realizzazione, per l’intero periodo (maggio-ottobre 20 15), di uno spazio espositivo all’interno del sito archeologico di Paestum (patrimonio UNESCO), con l’ obiettivo principale di mostrare la straordinaria biodiversità del Parco, alla base dei prodotti e delle tradizioni culturali e culinarie del territorio. Lo spazio allestito tra i suggestivi templi di Paestum fungerà da porta del Parco, info point e punto di partenza dei diversi itinerari. Lo stesso sito archeologico, collegato al Museo Archeologico Nazionale, al Museo del Gran Tour di Capaccio, al sito geologico di Capo di Fiume, alla mozzarella di bufala, al carciofo di Paestum, alla famosa rosa di Paestum (di recente reintrodotta nel sito archeologico con un progetto che ha visto la collaborazione dell’Ente Parco con la Soprintendenza per i Beni Archeologici), costituirà un primo suggestivo percorso (esiste, ad esempio, un video d’epoca che ritrae Ance l Keys, a tavola tra i templi di Paestum, gustare, con la famiglia ed alcuni amici, i prodotti della dieta mediterranea);
- la realizzazione di percorsi (veri e propri pacchetti turistici di offerta territoriale a diversi target di stakeholders) che interesseranno tutto il territorio del Parco, alcuni validi per l’intero periodo maggio-ottobre 2015, altri finalizzati a valorizzare le più importanti iniziative che si svolgono nei diversi mesi del citato periodo.
Di seguito, in estrema sintesi, alcuni esempi:
- percorso prevalentemente culturale/archeologico che collega i tre grandi attrattori culturali: i siti archeologici di Paestum e di Velia ed il complesso monumentale della Certosa di San Lorenzo a Padula. Lungo il percorso, organizzato in più giornate, sono intercettati e promossi sia i siti culturali cosiddetti minori (Badia di Pattano, Cenobio Basiliano di San Giovanni a Piro, aree archeologiche di Roccagloriosa, Moio della Civitella, Caselle in Pittari, Monte San Giacomo, Laurino, …… , i borghi abbandonati di
Roscigno e San Severino di Centola, Antiquarium di Palinuro, ecc.) che le eccellenze produttive delle filiere agroalimentari e gli ecosistemi di particolare pregio;
- specifici percorsi collegati agli eventi maggiormente significativi che si svolgono nei diversi mesi dell’anno e collegati alle eccellenze paesaggistiche e naturalisti che. Sempre a titolo esemplificativo ed in estrema sintesi:
- Valle delle Orchidee di Sassano con visita alle aziende dei coltivatori custodi del Parco, alla Certosa di Padula, ai centri storici dei borghi medioevali (Padula, Teggiano, .. ),ecc.;
- Eccellenze della dieta mediterranea: Pollica Palazzo Capano (sede del centro studi e ricerche sulla dieta mediterranea) e Palazzo Vinciprova con laboratori scientifici e didattici; Pisciotta e le Alici di Menaica, antica pratica di pesca importata dalla Grecia nel IV secolo A.C. ; Palio del Grano di Caselle in Pittari e progetto tre fiumi tre grotte (oasi di Morigerati, Grotte di Castelcivita e Pertosa); visita e soggiorno nei presidi slow food;
- le magie dei monti Alburni e del monte Cervati: boschi vetusti di valle del Ciuccio e di Cozzo del Rosieddo, museo naturalistico di Corleto Monforte, sulle piste del lupo, del cervo, del gatto selvatico e del capriolo, eccellenze enogastonomiche (Bellosguardo, Piaggine, Valle dell’Angelo, Laurino, Trentinara, Felitto, …. ).
- Percorsi collegati a specifiche puntuali manifestazioni (essenzialmente nel periodo fine luglio, inizio settembre): Velia Teatro, Mojoca (Festival Internazionale Artisti di strada), Jazz in Laurino, alla Tavola della Principessa Costanza, Festival degli Antichi Suoni, AGATA Festival (alla scoperta delle botteghe, di A1iisti ed Artigiani), Festival delle Arti Marinare, Segreti di Autore, ecc ..
Entro il mese di febbraio saranno definite con maggiore dettaglio le iniziative maggiormente significative che cost1tmrmmo il progetto EXPO CILENTO, in collaborazione con gli Enti e gli stakeholders di cui in premessa.
Progetto presentato dall’ente Parco
e approvato dal Ministero dell’Ambiente