Pochi giorni fa l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato vittima di un grave malore che ha costretto i medici a doverlo sottoporre a un’importante operazione al cuore. “Pare che il peggio sia passato” ha detto il chirurgo nelle ultime ore, ma questa, purtroppo, è l’unica buona notizia di tutta la faccenda. La vergogna, profonda, e non è la prima volta, è arrivata dal popolo della rete che come da prassi (!) ha dato il peggio di sè. Le offese, infatti, e gli ancor più gravi auspici di morte sono arrivati da ogni dove tant’è che il deputato del PD Anzaldi ha scritto al capo della Polizia Gabrielli affinchè la Polizia Postale indaghi e punisca gli autori di commenti così offensivi.
“Il presidente emerito Giorgio Napolitano – ha scritto Anzaldi nella lettera a Gabrielli – sta affrontando in queste ore una difficilissima condizione che riguarda la sua salute, sottoposto a un delicatissimo intervento al cuore. Purtroppo, l’imbarbarimento della nostra società fa registrare su social network e siti insulti e auspici di morte rivolti al presidente Napolitano. Siamo ben al di là di ogni più estesa interpretazione dell’inviolabile principio di libertà di espressione”. “Commenti inumani – ha aggiunto – che per il barbaro linguaggio usato andrebbero quanto meno rimossi. Purtroppo, invece, la rete appare una sorta di zone franca dove tutto appare lecito”.
Purtroppo, come già detto, questo non è mica il primo caso e non sarà di certo l’ultimo. E’ prassi, per scomodare lo stesso termine usato in precedenza. Questa volta è stato Napolitano, ogni fine settimana succede con le partite di calcio. Si infanga la storia, la vita, il rispetto per il lavoro altrui, per l’essere se stessi. Ma come se non bastasse si augura quotidianamente la morte di tizio e caio. L’abitudine è ormai fuori controllo anche perchè non c’è controllo, non c’è punizione. Dovrebbe essere istituito il Daspo anche per i social network, oltre alle multe e alle denunce.
C’è inoltre ipocrisia perchè troppo spesso il politico di turno stigmatizza le frasi infanganti e irrispettose però poi sono i primi che sui social network cercano i consensi elettorali di tutte queste persone. Il cerchio, insomma, pare proprio non avere una via d’uscita se non la più drastica delle ipotesi. Eliminare dai social newtwork per sempre chi immagina che quella sia una zona franca dove potersi augurare la morte di qualcuno tra altri migliaia di commenti.