Elezioni terremoto quelle molisane. I partiti che ambiscono al Governo, in cerca di una qualche legittimazione politica, trovano in questo turno elettorale certamente un argomento da portare al tavolo delle trattative per formare il nuovo esecutivo. Il centrodestra, con il candidato Donato Toma, è in ampio vantaggio (44,1%) su Andrea Greco M5S (37,9). Molto staccato il centrosinistra con Carlo Veneziale (16,8%).
La Grande Coalizione, con 9 partiti al suo interno, si stringe a coorte e ridiscute quel che è stato il responso delle elezioni politiche. Infatti già al suo interno gli equilibri sembrano essere cambiati sensibilmente: Forza Italia (9%) supera la Lega (8%).
Dunque i 5S, super favoriti per la conquista molisana, vedono sì il loro movimento riconfermarsi gran lunga primo partito ma, nell’ottica elettorale, non hanno ancora i numeri per poter fronteggiare la coalizione del centrodestra.
Il centrosinistra raccoglie una sconfitta che peggiora drasticamente la sua posizione politica all’interno della penisola. Infatti proprio alle regionali del Molise nel 2013 il Pd, con la sua coalizione, stravinse le elezioni con il 44,70%, scacciando il centrodestra al 25,80%. Un responso quello di oggi che dovrebbe indurre una riflessione su ciò che ha scaturito questo esodo elettorale di proporzioni bibliche.