Sono Pasqualino Capozzoli, ho conseguito la Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno e ho sempre svolto, e tutt’ora svolgo, la mia nobile professione di avvocato civilista, con studio in Salerno.
Sono nato nel Comune di Magliano Vetere, sede, è sono rimasto nel mio paese d’origine sino all’età di undici anni, allorquando, avendo completato le scuole elementari, sono venuto ad abitare a Salerno per frequentare le scuole medie, anche in considerazione che mio padre prestava la sua attività di impiegato delle Poste presso un ufficio della Frazione Macchia del Comune di Montecorvino Rovella, quindi vicino a Salerno. Unitamente alle mie due sorelle maggiori e papà abbiamo locato un’abitazione a Salerno laddove ho abitato, frequentato le scuole superiori, pur conservando la residenza nel mio paese di origine per lungo tempo. A Salerno ho frequentato altresì l’università ed ho conseguito la laurea.
Al mio paese ritorno in varie occasioni nel corso dell’anno, certamente in occasione della commemorazione dei miei defunti, nel periodo di raccolta delle olive, talvolta in occasione della festività della Santa Patrona ed, in genere, in tutte le altre occasioni in cui vi è necessità di effettuare un controllo sulla proprietà.
Delle tradizioni di vita del paese quando ero giovane ricordo in modo indelebile la mia infanzia vissuta prevalentemente con i nonni materni presso i quali mi intrattenevo costantemente sia di giorno che di notte. Ricordo altresì i caldi ed interminabili pomeriggi estivi trascorsi nel centro storico del paese insieme ai miei compagni di scuola ad inventarci giochi e giocattoli semplici e divertenti, ben lontani dalle attuali possibilità.
I luoghi che mi sono rimasti impressi nella memoria sono la casa dei nonni materni, una grande struttura di muratura in pietra, con due torri agli estremi, allo stato quasi completamente diroccata, la chiesa di Santa Maria Assunta, da qualche tempo ristrutturata, la cappellina della Santa Patrona appoggiata alla montagna alla quale si accede, in occasione della festività ricorrente la terza domenica di settembre, attraverso una minuscola viuzza scavata nella roccia.
Purtroppo sono convinto della irreversibile decadenza dei piccoli borghi del parco del Cilento ma, in modo particolare della parte collinare e montana del Cilento e ciò, a mio modesto parere, a causa della reiterata e perseverante mancanza di lungimiranza da parte della pubblica amministrazione, soprattutto locale, che ha optato per la realizzazione di qualche moderna opera in cemento armato, del tutto inadeguata ed assolutamente estraneaad un centro storico, ormai fatiscente, degradato ed escluso dall’Amministrazione da qualsiasi intervento conservativo e ristrutturante.
Nei confronti di coloro che sono rimasti ad abitare nel paese, condivido e rispetto la loro scelta, ne conservo il ricordo e l’affetto che mi vengono, ampiamente e cordialmente ricambiati, allorquando ci ritorno, sia da parte dei parenti che dei conoscenti.
Secondo il mio modesto parere non è sufficiente rivitalizzare le piazze e le vie delle aree interne, occorre un piano di ristrutturazione del territorio, di creazione di centri di interesse e occasioni di incontro per la divulgazione della tradizione cilentana, con particolare riferimento a quelle della aree interne che risentono ancora di uno stagnante e rassegnato consolidamento ed immobilismo verso alcune condizioni di vita, ancora vissute con modesto ritardo rispetto all’altra parte del Cilento, quella che io amo definire nobile in quanto baciata dalla ricchezza del bel mare e da tutte le attività ad esso connesse.
Anche abitando a Salerno ho frequenti occasioni di incontro con persone che hanno abitato o, tutt’ora, abitano nel mio paese ed in quelli limitrofi, tra cui Monteforte Cilento nel quale ha avuto origine il mio cognome.