“Facebook trema” è il titolo che si legge nelle ultime ore su tutti i notiziari internazionali. La società è accusata di aver venduto dati personali appartenenti agli utenti di Facebook per fini politici. Infatti, sono stati utilizzati impropriamente i dati di 50 milioni di utenti americani dal gruppo dirigente di Facebook. Secondo quanto rivelato dall’inchiesta giornalistica del Guardian e del New York Times, sono stati violati dalla società Cambridge Analytica, quando era al servizio della campagna di Donald Trump per la Casa Bianca, e i dati sono stati usati per influenzare il voto. Le informazioni sarebbero state usate anche per influenzare il voto sulla Brexit.
Mark Zuckerberg è chiamato a spiegare ufficialmente e davanti alle sedi istituzionali la dinamica di quanto accaduto. Nel frattempo Alex Stamos, il capo della sicurezza informatica di facebook annuncia le sue dimissioni.
Il gigante dei social media Facebook è sotto accusa per aver violato la privacy di milioni di persone. Un vero e proprio ‘datagate’ che annuncia un pericoloso assalto alla democrazia. Faceboock è arrivato a perdere oltre il 7%, trascinando in basso Wall Street.
Deborah Bergamini, deputata e responsabile Comunicazione di Forza Italia ha dichiarato: “Chiunque rispetti la democrazia non può che dirsi preoccupato per quanto sta emergendo dal clamoroso caso Facebook-Cambridge Analytica. L’utilizzo di dati personali e psico-attitudinali a fini politici, in violazione della privacy di milioni di persone, è un tema su cui una democrazia matura ha il dovere di interrogarsi”.