Sono queste le notizie che non vorremmo mai scrivere, perchè oltre alla loro drammaticità sono intrinse della disperazione della gente. La peggiore che possa esistere a questo mondo. Ha chiuso, a Napoli, il reparto cardiologia e terapia intensiva pediatrica del “Monaldi”. Quello che era definito un centro di eccellenza, non solo per la Campania ma per tutto il sud Italia adesso non c’è. Un altro scempio della sanità in Campania. Dopo una delibera di gennaio 2017 i bambini vengono ricoverati tra gli adulti. Una scelta obbligata, a cui si è arrivati dopo quello che i genitori di questi bambini definiscono un graduale “smantellamento” del reparto. L’ultimo bambino sopravvissuto a un trapianto al Monaldi è stato operato nel 2014, da allora più nulla.
Le sollecitazione al Governatore De Luca e al Presidente della Repubblica Mattarella sono state continue, giorni fa Dafne Palmieri, presidente del comitato dei genitori dei bambini trapiantati e mamma dell’ultimo bimbo sopravvissuto che oggi ha 16 anni è salita sul tetto del Monaldi gridando il proprio dolore e chiedendo di essere ascoltata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un appello rinnovato quando i genitori hanno manifestato bloccando l’uscita dell’ospedale. Protesta rientrata “per responsabilità verso chi ha bisogno di entrare al Monaldi per ricevere cure”. Ora, dopo un tavolo tecnico già annunciato dalla Regione, si prospetta una soluzione, ma non è la prima volta che questi genitori ascoltano promesse. Staremo a vedere, intanto si continua a mandare in altre regioni i bambini bisognosi di trapianti, e con loro, chiaramente, tutte le loro famiglie.