Di sudore e di balli vorticosi sono fatti i live della The Bordello Rock’n’Roll band. Di sudore, movimenti sincronizzati e suoni onomatopeici, come quello rievocato dal nome della band. Il motivo potrete intuirlo voi stessi, con un po’ di immaginazione: ai loro live ci si diverte e si balla, sulle note del rock classico, da Elvis a Chuck Berry, dai Doors a Led Zeppelin. Ma non aspettatevi una cover band, perché non è così. Volete scoprire il perché? Leggete questa chiacchierata con Giuseppe Galato di fronte a un caffè immaginario, che lui ha anche rifiutato perché non ne prende. Molto meglio una birra in un pub. Sarà per la prossima volta.
Come è nata l’avventura della The Bordello Rock ‘n’ Roll Band? Parlaci un po’ dell’inizio di questa vostra “epopea”, presenta te e i tuoi sódali, narraci di tutto ciò che c’è da sapere come se tu fossi davanti a un caffè con una persona che non ha mai sentito parlare di voi. Ah, e poi giustifica anche il perché del nome della band, confesso che me lo chiedo da tempo.
La The Bordello Rock ‘n’ Roll Band è nata un Capodanno, per caso. Ci trovavamo con gli strumenti, fra amici, si improvvisava, e quindi bisognava suonare qualcosa che fosse facile per tutti, intuitiva: solitamente, quando si improvvisa, si fa blues; a me e Mr. Dreher (Nico Saturno, il batterista) il blues ha sempre rotto le palle, quindi iniziammo a suonare quella che è la variante veloce del blues: il rock ‘n’ roll. La gente ballava: capimmo che il progetto funzionava, soprattutto da un potenziale punto di vista remunerativo; infatti, sin da subito, abbiamo iniziato a fare un sacco di serate. All’epoca la formazione prevedeva il già citato Mr. Dreher, me, Mr. B. Sapphire (Giuseppe Galato, chitarra e voce) e Mr. Barriqué (Diego Errico, chitarra). In pratica siamo nati senza basso. Con il tempo abbiamo incluso nella formazione Manuele Scandizzo al basso (rimpiazzato alle volte da Maurizio Sarnicola) fino all’arrivo di Mr. Spritz (Francesco Maria Russo). Ora siamo di nuovo in trio, dopo l’abbandono di Diego. Il nome è nato da una mia idea: volevo dare l’idea del fatto che alle serate si creasse il bordello, volevo indicare il genere preciso che suoniamo e volevo al contempo attuare un rimando ai Beatles di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”; infatti la mia idea originale era quella di chiamarci The Bordello Rock ‘n’ Roll Club Band.
Parlaci del lato “inedito” di questa band. Oltre a suonare cover, vi siete cimentati anche con pezzi inediti.
Si: diciamo che io ho sempre odiato le cover band. La Bordello è nata come cover band per una questione di soldi, ma la scrittura di inediti è sempre andata di pari passo con lo studio delle cover per attecchire più facilmente al pubblico dei locali. Quindi, fra una cover e un’altra, spesso ci buttiamo in mezzo anche qualche inedito. Senza nemmeno presentarli come inediti, ed è una grande soddisfazione quando poi, a fine serata, ti vengono a chiedere di chi fosse “quella canzone che fa nanana”: quelli non voluti sono i complimenti più belli che uno possa ricevere.
Ti andrebbe di parlare, sempre davanti al famoso caffè, di come vedi (da un tuo personale punto di vista) la situazione della musica in Cilento? Tra musicisti, cover band, pezzo inediti e situazione generale? Ci sono possibilità di riscatto, di rivalsa, o la troppa competizione e particolarismo rischia di soffocare ciò che di buono c’è?
Si, ma io caffè non ne bevo: non potevi prendermi una birra?!! Comunque, la situazione nel Cilento è molto viva dal punto di vista artistico: ci sono molti artisti e molti dei quali fanno degli ottimi prodotti. Dal punto di vista della musica dal vivo le possibilità sono un po’ calate, negli ultimi due anni: prima, ad esempio, a Vallo della Lucania si era creato un polo enorme, con un sacco di locali che facevano live, mentre ora è un po’ scemata. Soprattutto, è difficile che i locali si interessino a progetti inediti. Lo sto facendo io come direttore artistico della vineria Hope a Palinuro, lo fa il Draft a Vallo della Lucania e l’Officina 72 a Agropoli e, ancora, la BAM! a Sapri che, più che un locale, è un centro multiculturale che si occupa di arte e informazione a 360 gradi. Le possibilità di riscatto… è difficile… è difficile in generale, figuriamoci vivendo in un posto come il nostro, lontano da tutto. Purtroppo vivere i nuclei cittadini è fondamentale per chi vuole “emergere”. Per quanto riguarda la competizione fra artisti, diciamo che di base c’è, ma si creano anche delle situazioni di collaborazione, anche se non così strette come si potrebbe pensare e come dovrebbero essere.
So che il 10 andrete a suonare a Torino alle Notti del Barbera. Mentre vado a pagare il caffè (oggi sono gentile e magnanima), parlaci di questa vostra esperienza.
Grazie per il caffè, ma la prossima volta ci vediamo in un pub. Il 10 suoneremo a questo eventone insieme ad altre 40 band che hanno partecipato alle selezioni del premio “Sotto il cielo di Fred” ma che non sono riuscite ad arrivare in finale. Diciamo che da un lato naturalmente uno ci rimane male del fatto che non viene scelto per la finale, però è al contempo bello che, su oltre 500 partecipanti, ci si ritrovi fra i 40 selezionati per suonare all’evento che apre al festival (questo, probabilmente, a dimostrare ciò che dicevo all’inizio, e cioè che siamo una band finalizzata a far divertire la gente). Probabile che non siamo stati scelti anche per il fatto che il brano da noi proposto, “Come Fred”, è stato registrato il giorno prima dei termini di scadenza e non c’è stato fatto nessun lavoro di produzione; abbiamo semplicemente caricato il tutto così, nudo e crudo: siamo pessimi, ma ci piace così. Del resto, suoniamo rock ‘n’ roll, ma la nostra anima è decisamente punk.
Progetti futuri della The Bordello Rock ‘n’ Roll Band?
Registrare un po’ di inediti e provare a contattare qualche etichetta discografica per vedere se il progetto può piacere o meno; nel caso il progetto non trovi un canale del genere siamo pronti all’autoproduzione, anche considerando che abbiamo messo su un piccolo studio di registrazione e io comunque mi occupo di ufficio stampa, quindi abbiamo i mezzi per muoverci in autonomia.