Giovedì sera Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours e ormai decano del palcoscenico musicale italiano, nel suo programma ”Ossigeno” in onda su Rai 3 in seconda serata, ha definito la musica come una Dea Calì mai sazia, che ha sempre l’esigenza di nutrirsi di nuove forme e nuove composizioni. Detto così può sembrare un concetto ermetico ma proprio in questa settimana, nel nostro nuovo numero di Unico, l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Abbiamo ascoltato tante note, messe insieme dalla testa di tanti autori, tutti diversi e tutti accomunati dalla voglia di esprimere quello che hanno dentro. I generi, a questo punto, passano in secondo piano perché l’espressione, vera, sincera, e unica si fonde dello stesso significato. Sono in tutto sei le band che troveranno spazio in questo numero, anche se il nostro progetto non si fermerà qui ma anzi daremo sempre più spazio alle realtà musicali del Cilento sul nostro sito internet. Alle sei band abbiamo unito anche due sale di registrazione, merce quasi rara di questi tempi, perché è pur sempre vero che la musica può essere ovunque ma nel nostro momento storico ha bisogno di mezzi al passo coi tempi per potersi fare spazio nel mondo globalizzato. Sono tutte componenti che devono prendersi sotto braccio e decidere la propria strada, ed e qui che, nel nostro piccolo, vogliamo cercare di entrare anche noi. Di metterci il nostro contributo nella realizzazione del sogno di chiunque. Un’altra star internazionale come Dave Grohl, oggi leader dei Foo Fighters e all’epoca batterista dei Nirvana, in uno spot di Virgin Radio ha detto: “Nessun ragazzo deve guardare il poster nella sua camera e pensare io non ci riuscirò mai. Ma deve sempre svegliarsi con l’idea che un giorno potrà esserci lui su quel poster”. È l’emblema della musica, rock in questo caso, ma il concetto può essere esteso a chiunque. A chi fa Pop, Jazz, Soul o musica classica. L’appello inoltre, e lo diciamo senza presunzione, è rivolto a chi può dare spazio a queste realtà. Ce ne sono tantissime, ovunque, nei garage, nelle sale di registrazione, nel silenzio delle camerette degli adolescenziali. È vero che viviamo in un mondo dove ormai è più facile scoprire un nuovo cantautore australiano e non il nostro vicino che da venti anni lo vediamo uscire di casa con la chitarra sulle spalle. Diamo spazio alle realtà del nostro territorio, e ora di smetterla con l’assillo di cercare altrove quello che abbiamo sotto il naso. Diamo spazio alla musica, e diamo spazio, soprattutto, alla nostra musica. Provateci anche voi e vi assicuriamo che ne sarà valsa la pena.
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