La vicenda della maestra di Torino indagata e, probabilmente, licenziata, ha fatto il giro del web suscitando pareri discordanti e accendendo sempre più la miccia di questa campagna elettorale che finalmente, a questo punto viene spontaneo dirlo, sta per finire. L’episodio di Torino purtroppo non è stata l’unico a finire sotto i riflettori, ma semplicemente l’unico in ordine di tempo. A Livorno un militante di CasaPound è stato aggredito da quattro persone mentre cercava di riappendere un manifesto, prima lo hanno picchiato e poi hanno sfondato i finestrini della sua auto, al cui interno era presente la compagna incinta, rimasta illesa anche se sotto choc. L’esponente del movimento di estrema destra è stato trasportato al pronto soccorso in codice rosso. Per le lesioni subite rischia di perdere un occhio. A Perugia, invece, un episodio analogo ha portato all’accoltellamento di un militante di Potere al Popolo, era il 21 febbraio. Ancora sangue.
E allora di che parliamo? Di barbarie, perchè solo tali si possono definire. Auguri di morte, aggressioni, violenza, e c’è anche chi ha il coraggio di chiamarla campagna elettorale! Meglio che finisca e poco importa se la maestra perderà il lavoro perchè il 99% dei genitori italiani non la vorrà nella classe dei propri figli. Il giorno in classe con i bambini delle elementari e la sera birra in mano a urlare “dovete morire” alle forze dell’ordine. La politica è tutt’altra cosa, non camuffate l’odio con la politica. Chi ha scelto di vivere così si prenda le proprie responsabilità, che siano il licenziamento o l’arresto e per favore non parlateci di ideali perchè si tratta solo di odio e violenza. Come potremmo, in futuro, giustificare ai nostri figli tali azioni? Il mondo è grande ma forse per troppa gente ancora non c’è spazio.