Alla mostra Pompei@Madre. Materia archeologica – in corso al museo MADRE fino al 1 maggio (terzo piano) e fino al 24 settembre (primo piano) – è stato conferito il logo Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Il riconoscimento comporta l’adozione dello slogan ufficiale europeo, “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”, e l’accesso sui social media agli hashtag europei #Europeforculture, #sharingheritage e a quello italiano #Patrimonio2018, rientrando a far parte a pieno titolo del calendario italiano dell’Anno europeo, che sarà pubblicato online sul sito www.annoeuropeo2018.beniculturali.it.
Un riconoscimento, quello approvato dalla Commissione europea, che mira a fare del 2018 l’anno per scoprire il nostro patrimonio culturale europeo, in tutte le sue manifestazioni tangibili, intangibili, naturali e digitali, quale espressione della diversità culturale europea ed elemento centrale per un dialogo interculturale. Un anno per riflettere e dialogare sul valore che il patrimonio culturale riveste per la nostra società e per mostrarne a tutte e a tutti i cittadini europei l’importanza, nei diversi settori della vita pubblica e privata. Un anno per godere del nostro patrimonio imparando ad averne cura. Il patrimonio racconta storie, viene costantemente reinterpretato, ed è in continua evoluzione. Il successo dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 dipende da tutti: siamo tutti invitati a pensare e organizzare iniziative nuove, eventi che mirino a coinvolgere soprattutto chi, nei diversi settori, non si è ancora avvicinato al patrimonio, con una particolare attenzione per i giovani, i bambini e gli anziani.
Per il MADRE una conferma che testimonia la qualità dei programmi del museo d’arte contemporanea della Regione Campania e il lavoro svolto dal suo staff e dallo staff della società SCABEC. E che segue i riconoscimenti ricevuti negli ultimi mesi, fra cui quello a Andrea Viliani, direttore del Madre, quale Miglior Direttore di Museo in Italia 2017 per la rivista “Artribune”, nell’annuale Best Of di fine anno, redatto in collaborazione con un articolato gruppo di opinion makers su tutto il “meglio del 2017” nel mondo dell’arte e della cultura italiana. Ulteriori riconoscimenti alla programmazione e all’attività del MADRE anche “Il Giornale dell’Arte”: nella sezione Il meglio e il peggio del 2017, nelle pagelle di 83 esperti e addetti ai lavori, Andrea Viliani viene scelto come miglior critico o storico dell’anno da Luca Beatrice (critico d’arte) e Ludovico Pratesi (curatore e critico d’arte), mentre il MADRE è il miglior museo dell’anno per Fabio Cavallucci (già direttore Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato), Valerio Dehò (curatore indipendente), Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani (galleria P420, Bologna) e Catterina Seia (direttrice scientifica di Il Giornale delle Fondazioni). Per Ludovico Pratesi, inoltre, “per la complessità e la ricchezza di spunti”, Pompei@Madre – Materia Archeologica è la miglior mostra 2017, nonché miglior restauro 2017 quello effettuato su numerosi reperti archeologici pompeiani in occasione della mostra, e miglior catalogo quello della mostra di Roberto Cuoghi tenutasi al MADRE dal 27 maggio al 18 settembre 2017 e co-prodotto dal Madre con il CAC-Centre d’art contemporain di Ginevra. Mentre Roberto Cuoghi e Paolo Bini, una cui opera è attualmente presente in collezione al MADRE nell’ambito di Per_formare una collezione. Per un archivio dell’arte in Campania, sono per Luca Beatrice anche i migliori artisti 2017.
Pompei@Madre. Materia archeologica è la storia di un Grand Tour permanente attraverso l’incontro della materia archeologica pompeiana con l’arte contemporanea. Un evento che – a cura di Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, direttore del Madre, coadiuvati per la sezione moderna da Luigi Gallo – ha inaugurato un’importante sinergia fra il Parco Archeologico di Pompei, uno dei più importanti siti archeologici al mondo, e il MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli. La mostra, presentata in due capitoli e articolata fra primo e terzo piano del museo MADRE, è concepita come un viaggio nel tempo e nello spazio, come un dialogo fra oltre 400 straordinari, ma poco conosciuti e raramente esposti, materiali archeologici di provenienza pompeiana e le opere di più di 90 fra artisti e intellettuali moderni e contemporanei: da scrittori come Goethe e Stendhal ad artisti come Warhol e Rauschenberg, dalle ceramiche della Real Fabbrica di Capodimonte ai progetti di architetti come Le Corbusier, dagli strumenti di lavoro alle foto d’epoca che documentano le varie campagne di scavo fino alle sperimentazioni delle ultime generazioni. Pompei@Madre. Materia Archeologica evoca così un ipotetico museo diffuso in cui percorrere gli oltre trenta secoli di contemporaneità della Campania Felix, riconoscerne il rapporto fra natura e cultura e fra materiale e intellettuale. In mostra passato, presente e futuro si uniscono per raccontare un’unica storia, quella della perdurante contemporaneità della materia archeologica pompeiana, destinata a essere sempre “riscoperta” da ogni nuova generazione.