Cari connazionali italiani,
vi prego di scusarmi perché a causa mia un attempata signora inglese vi ha appellato come “idioti”.
Mi sono trovato all’aeroporto di Fiumicino – Leonardo da vinci, di ritorno da un viaggio in Argentina.
Con tre valige al seguito, ho preferito prendere l’ascensore per salire al piano a cui corrisponde la stazione di partenza della navetta per Roma Termini.
Uscendo dall’ascensore e indaffarato nello spostare i bagagli, ho urtato leggermente la signora, presumo inglese dall’idioma, che girovagava con lo sguardo in cerca di non so che cosa …
Ho prontamente chiesto scusa accennando un sorriso.
La signora si è girata e mi ha apostrofato con due parole: “Italiani tutti idioti”. Poteva starci l’appellativo nei confronti di chi, sbadatamente l’aveva urtata. Ma cosa c’entravate voi tutti che avete la cittadinanza italiana?
È stato un eccesso di “legittima” protesta o un atteggiamento “razzista” con il quale la gentile signora ha voluto colpire e punire, non solo il sottoscritto, ma tutti quelli che in qualche modo possono essere assimilati a chi ha commesso un’azione che le ha fatto un torto?
In fondo il razzismo è proprio questo: attribuire le colpe di uno a tutti quelli che hanno lo stesso colore della pelle, che parlano la stessa lingua, che credono allo stesso Dio …
Ecco perché vi chiedo scusa, cari connazionali perché a causa della mia sbadataggine ho provocato il risentimento della “signora” che, per dare una lezione a me, ha definito idioti anche tutti voi.
Potrebbe anche essere, però, che l’atteggiamento razzista nei confronti degli italiani le fosse congenito e allora vorrebbe dire che, nel suo intimo, ci considera tutti idioti solo per il fatto che abbiamo lo stesso passaporto, quello italiano!