Per dirla con un grande politico: «I partiti di oggi sono solo potere e clientela» così Enrico Berlinguer in una intervista di Eugenio Scalfari nel 1981. Chissà se questo pensiero, o qualcosa di simile, sia stato meditato dagli esclusi dalle liste che concorreranno alle “idi di marzo”. Forse non hanno riepilogato la mala cultura del clientelismo (oggi i partiti non fanno neppure più quello) ma sicuramente si sono resi conto che quello stesso potere, del quale ne hanno fatto parte, esercitando il proprio “diritto” di scegliersi i candidati, hanno dato buca a nomi illustri della politica territoriale. È il caso di Simone Valiante e Sabrina Capozzoli dove neanche una lunga notte di polemiche, tra renziani, cuperliani, emiliani e orlandiani si è riusciti a spuntarla sulle decisioni di chi tiene la maggioranza nel partito. Non è da meno il centro destra, dove non solo i magici meccanismi di partiti che somigliano sempre più a movimenti personali e non popolari, si snodano tra chi resta dentro e chi invece, con grande delusione, resta fuori dalla competizione come Alberigo Gambino, una volta forte di voti e di consensi nonché vicino al già presidente della provincia Cirielli. Restano fuori anche tanti altri nomi noti che hanno transitato prima in Alleanza Nazionale, poi nel PdL e infine, chi in FdI e chi in F.I. Tuttavia ormai il dado è tratto e tra delusi non candidati e aspiranti tali, ci sono territori che fanno il pieno di nomi come il comune di Castellabate il cui sindaco e la vice sindaco concorrono uno alla camera l’altra al senato, e quei territori invece che neppure lontanamente sembrano sperare di suggerire un nome per le elezioni politiche. Capaccio Paestum ne è un esempio chiaro in fatto di non avere propri candidati (eccezione fatta con il sen. Fasolino eletto nel 2001 e 2006); eppure questa città, almeno per il centro destra, ha registrato importanti risultati durante le elezioni politiche passate. Ma forse, chissà, probabilmente Capaccio Paestum ha rappresentato solo una passerella per tanti illustri commensali della politica e un serbatoio di voti che all’occorrenza si spostavano da un soggetto all’altro. Ma come si dice, c’è sempre speranza per il futuro, che questa arrivi dal centro destra o dal centro sinistra, dai pentastellati o da qualsiasi altra residenza partitica, l’importante è che per un territorio di circa 23.000 abitanti si possa in futuro trovare una sintesi omogenea, nell’ottenere un proprio rappresentante parlamentare.
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