Importante intervento dell’ex Presidente del Parco Nazionale del Cilento Giuseppe Tarallo durante la conferenza stampa del Movimento Cinque Stelle per presentare i candidati sul territorio al Senato e alla Camera. L’ex sindaco di Montecorice, primo a riuscirci sotto la bandiera dei Verdi, è intervenuto con parole forti esponendo la sua visione sulla situazione del Cilento. In primis il sostegno al Movimento 5 Stelle: “Sono qui per sostenere il Movimento, ho lasciato i verdi quando hanno appoggiato De Luca alla Regione. Oggi sono un libero cittadino ma non ho mai nascosto il mio voto e il mio sostegno al partito”. Chiarito il concetto Tarallo ne ha per tutti, soprattutto per l’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, candidato alla Camera, e per il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli, candidato al Senato: “Inorridisco e rabbrividisco se penso che i miei rappresentati possano essere il santissimo ex sindaco di Agropoli, amico dei camorristi, che si fa bello con i debiti che pagheranno le future generazioni e le future amministrazioni. Con lui c’è il sindaco di Castellabate che sta riaprendo il Castelsandra per consegnarlo alla camorra. Un sindaco, inoltre, per il quale dovrebbe essere invocato un conflitto di interesse. Proprietario di un cementificio e a Castellabate, dietro l’etichetta di Benvenuti al Sud, troviamo colate di cemento ovunque”. Più specifico, inoltre, proprio sulla questione del Castelsandra, l’hotel a 5 stelle prova tangibile della presenza della camorra su tutto il territorio cilentano: “ Il recupero del Castelsandra costerà venti milioni di euro. E secondo voi venti milioni di euro chi li ha? La camorra ha più volte ribadito di volerlo indietro, anche a me personalmente. Secondo voi, in finanza di progetto, chi mette venti milioni per il recupero? È come consegnarlo alla camorra. Questo è il sindaco di Castellabate, ora candidato al Senato”. Conclusi gli attacchi, Tarallo placa i toni e detta le sue linee guida per far rinascere il Cilento: “Il nostro territorio si è dotato di una visione di insiemi, che è il Parco Nazionale. Cercammo anche con l’articolo 7 della legge sulle aeree protette di avere una corsia preferenziale per i fondi europei, statali e regionali visto che le condizioni delle zone protette sono sempre particolari. Questa legge nella nuova riforma scompare, ed era stata pensata per compensare i limiti dell’area protetta e soprattutto sottrarre i comuni alla filiera politico-clientelare che li sopprime. Avrebbero avuto una corsia preferenziale, non avrebbero più dovuto chiedere favori per i loro diritti. Trovo, infine, paradossale – aggiunge – che il Cilento venga definito una zona depressa quando abbiamo un territorio ricchissimo. Dobbiamo iniziare a saper utilizzare le nostre risorse, facendo rinascere i nostri paesi. Da Paestum in giù abbiamo centri storici e piccole zone archeologiche. Il nostro messaggio deve essere questo: possiamo creare occupazione con tutto quello che già abbiamo disponibile sul nostro territorio. Non dobbiamo inventarci niente, perché abbiamo tutte le carte in regola per creare sana e durata occupazione. Non quella clientelare che dura un giorno”.
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