Tra gli enti e le fondazioni che operano nel Cilento è impossibile non citare la Fondazione Giambattista Vico. Nata nel 1999 per volontà di Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli e dell’allora presidente della Provincia di Salerno Alfonso Andria, ha avuto tra i suoi ispiratori Elena Croce, figlia di Benedetto. La stessa qualche anno prima si era fatta promotrice di un appello rivolto agli intellettuali del Sud affinché si impegnassero per salvare un castello. Tale struttura si trovava, in uno stato di semi abbandono, a Vatolla, frazione del comune di Perdifumo, paesino allora semisconosciuto del Cilento interno. La particolarità di tale castello è che ha ospitato dal 1686 al 1695 il grande filosofo napoletano Giambattista Vico, che qui ha condotto il maggior corso dei suoi studi. Lì Vico trovò un “bellissimo sito e perfettissima aria” oltre che l’ispirazione per le sue più grandi opere. La Fondazione Vico ha lì la sua sede grazie all’interessamento dei personaggi suddetti con la presenza del professor Vincenzo Pepe che ristrutturarono il castello a cui si diede il nome di Palazzo De Vargas (o semplicemente Vargas). La Fondazione, ad oggi, è guidata dal presidente Vincenzo Pepe, docente di Diritto ambientale presso la II Università degli Studi di Napoli, e dal direttore Claudio Aprea, tra i massimi europrogettisti del panorama nazionale. Tante le iniziative messe in campo in questi anni, tutte per lo sviluppo del territorio cilentano. Convegni, incontri, conferenze, presentazioni di libri, mostre, e poi la “summa”, il non plus ultra delle idee atte creare economia in un piccolo borgo come Vatolla: la “Festa della cipolla”. Migliaia di persone che nei finesettimana di luglio e agosto affollano le stradine vatollesi per assaporare un frutto di questa di terra. Quella cipolla di Vatolla declinata in diverse pietanze dall’alto valore nutrizionale e benefico. È merito della Fondazione Giambattista Vico aver realizzato la grande Biblioteca del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano che ha sede nel Castello Vargas di Vatolla, con oltre 20.000 volumi, ed è stata riconosciuta dalla Regione Campania, settore Musei e Biblioteche, come una delle più importanti biblioteche della Regione Campania. Ad essa si deve anche il recupero di una grandissima collezione dedicata al Grand Tour con opere di Major, Piranesi, Abbé de Saint-Non. Doveroso citare nell’elenco i quadri del più illustre pittore cilentano di ogni tempo: Paolo de Matteis, detto Paoluccio della Madonnina, da Piano Vetrale (Orria). A Palazzo De Vargas di Vatolla e al Museo della Fondazione sito nel centro storico della vicina Agropoli sono conservati 4 dei più bei quadri di De Matteis: San Giuseppe col Bambin Gesù, San Michele Arcangelo, San Nicola in adorazione della Madonna e lo stupendo Deposizione del Cristo, ultima opera del genio cilentano. Questo il passato e il presente della Fondazione, il futuro sarà altrettanto valido e spendibile totalmente per il comprensorio del Cilento, una zona che Vico amò alla follia e dove nacque la sua inconfondibile ed unica filosofia.
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