Dopo un’attesa di oltre due anni arriva finalmente il via libera alla Carta Famiglia. E’ stato infatti pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero delle Politiche Sociali del 20 Settembre 2017 regolante le modalità ed i requisiti per la concessione della Carta Famiglia, una ulteriore misura per il contrasto alla povertà introdotta con la legge di stabilita’ per il 2016 (articolo 1, comma 391 della legge 208/2015). Il decreto arriva con un ritardo notevole: doveva essere adottato entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge 208/2015, dunque entro il 1° Aprile 2016, ma la misura è slittata di molti mesi.
Le Caratteristiche
La Carta avrà durata biennale, e sarà rilasciata ai nuclei familiari (italiani e stranieri) regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre componenti minorenni, con ISEE non superiore ad euro 30.000. Per ottenerla le famiglie dovranno rivolgersi direttamente ai Comuni, producendo la relativa DSU che attesti il possesso dell’ISEE e previo pagamento degli interi costi di emissione. Il documento dovra’ recare sul retro il logo del Comune emittente, il numero progressivo della tessera, preceduto dal codice Comune, i dati anagrafici e il codice fiscale dell’intestatario, il luogo e la data di emissione, nonche’ la data di scadenza.
La Carta, a differenza della social card e della neonata Carta REI tradizionale, permetterà ai titolari di accedere esclusivamente a particolari sconti per l’acquisto di beni o servizi legati ad esempio alla istruzione o alla formazione ovvero a riduzioni tariffarie per i mezzi pubblici erogati da soggetti pubblici o privati che dichiareranno la propria adesione al progetto. La Carta, dunque, non consisterà in un trasferimento monetario diretto dallo Stato alle famiglie ma in una sorta di tesserino cartaceo emesso dal Comune in favore del nucleo familiare il cui possesso legittimerà i componenti ad ottenere particolari sconti dai partner sull’acquisto di determinati beni e/o servizi (si veda tavola sottostante per l’elenco dei beni e/o servizi ammissibili alle agevolazioni).
Ad esempio sarà possibile fruire di un abbonamento per i trasporti pubblici ad un prezzo scontato rispetto alla tariffa standard oppure acquistare libri o materiale didattico, anche digitale, ad una tariffa agevolata. Per i la fruizione dei benefici i titolari della Carta dovranno esibire il tesserino cartaceo unitamente a un documento di riconoscimento in corso di validita’ al partner convenzionato.
Le convenzioni
Il successo dell’iniziativa, come si intuisce, dipende tutto dall’adesione dei partner, soggetti pubblici e privati a specifiche convenzioni che dovranno essere attivate su base nazionale, regionale o locale rispettivamente dal Ministero del Lavoro, dalle Regioni e dai Comuni. A tal fine il decreto incentiva le adesioni riconoscendo agli esercizi convenzionati, per scopi promozionali e pubblicitari, un particolare bollino, associato al logo della Carta, a seconda dell’entità dello sconto riconosciuto ai titolari della Carta.
Nello specifico il bollino avrà le seguenti diciture: a) «Amico della famiglia», laddove siano concessi sconti o riduzioni o agevolazioni pari o superiori al cinque per cento rispetto al normale prezzo di listino o all’importo ordinario; b) «Sostenitore della famiglia», laddove siano concessi sconti o riduzioni o agevolazioni pari o superiori al venti per cento rispetto al normale prezzo di listino o all’importo ordinario. Il decreto prevede, infine, un sito istituzionale con l’elenco di tutti i soggetti convenzionati.
Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) – articolo di Valerio Damiani