“Paese che vai, usanza che trovi”. Il significato di questo antico adagio è molto semplice: “Ogni paese ha le proprie usanze ed i propri costumi”. In senso lato, però, può assumerne un altro: “Ognuno ha un proprio modo di affrontare una determinata vicenda”. Ed allora, parafrasandolo possiamo dire “Paese che vai, sindaco che trovi”. Si, perché per fare il sindaco non c’è una ricetta precisa per cui ognuno ha un proprio metodo per esercitare un mandato amministrativo che presenta continuamente nuovi problemi, spesso impegnativi e di difficile soluzione.
Prendiamo il caso di Sala Consilina. Negli anni ’80 sindaco della città capofila del Vallo di Diano era il preside Michele Cavallone, politico di ispirazione e formazione cattolica, militante DC, un galantuomo che ha profuso molte energie per amministrare una città all’epoca particolarmente vivace dal punto di vista politico-amministrativo per la presenza dei più importanti partiti politici. Convinto di lavorare per il bene della città, assorbiva spesso in silenzio anche le critiche che gli venivano mosse dagli avversari durante le riunioni consiliari quando i cittadini seguivano numerosi i lavori del parlamentino municipale.
Dopo Michele Cavallone Sala Consilina ha avuto, ovviamente, altri sindaci tutti (spero di non sbagliare) di ispirazione centrista o di centro-sinistra: Antonio Coiro, Giuseppe Colucci, Gaetano Ferrari e, dal 2013, Francesco Cavallone, figlio d’arte, dotato di un carattere diverso da quello di papà Michele.
Avvocato quarantottenne, Francesco Cavallone ha masticato politica fin da piccolo ed è entrato in consiglio nel 2004. Per dieci anni è stato assessore con il sindaco Gaetano Ferrari e nel maggio del 2014 è stato eletto sindaco. Come dire? Un sindaco nuovo nel rispetto della continuità postdemocristiana, popolare e ulivista. Dal padre Michele ha ereditato l’amore per la città, la cultura del lavoro e la passione per la politica. Non mancano, però alcune differenze a cominciare dal modo di reagire: quando ritiene ingiuste le critiche mosse al suo operato non risparmia nessuno. Se il padre ascoltava spesso in silenzio, Francesco (come dire?) non porge l’altra guancia e risponde per le rime “per ristabilire la verità dei fatti”.
Superato il giro di boa del primo mandato sindacale, Cavallone Jr. non si sottrae alle domande del cronista che gli chiede notizie sulle iniziative portate a termine ma reagisce di brutto quando qualcuno sostiene, “in malafede”, ci tiene a precisare) che Sala è una città in declino. La reazione è immediata e per meglio difendere la “sua” città e l’operato della giunta ha aperto un canale su youtube per rivolgersi, in stile chiaramente deluchiano, direttamente ai cittadini attraverso i social.
Naturalmente, gli argomenti più delicati riguardano la soppressione del Tribunale di Sala con accorpamento a Lagonegro (avvenuta quando era sindaco Gaetano Ferrari) e la chiusura della Casa Circondariale, decisa un anno fa.
Il Tribunale? “Non è stato soppresso solo a Sala Consilina ma nell’ambito del progetto, certamente errato, della revisione della geografia giudiziaria”. Casa Circondariale? Stesso discorso del tribunale: “siamo sub judice perché è stato chiuso dal Ministero senza avere consultato gli enti locali per cui c’è in corso un contenzioso ancora aperto”.
Enel e Sip? “Anche in questo caso se ridimensionamento c’è stato si è trattato di un piano predisposto dalle due aziende su scala nazionale”.
In tema di “presunto spopolamento” il sindaco è categorico: ”Ho studiato con attenzione i dati relativi all’andamento demografico. Nel 1871 Sala aveva 7.800 abitanti; nel 1991 erano 12.750; oggi siamo a 12.651. Si tratta di un decremento minimo rispetto ad altri centri ma ci sono numerose richieste di cittadini di altri comuni che intendono trasferirsi nella nostra città. Per quanto riguarda il presente ed il futuro di Sala Consilina, Francesco Cavallone non nascondo le difficoltà ma non sarebbe giusto ignorare quello che è stato fatto e gli eventi che si sono verificati”. Vediamone alcuni.
Palazzo di Giustizia? Non essendoci il tribunale è stato trasformato in una cittadella degli uffici che ospita il Giudice di Pace, il Distretto Sanitario della Asl Salerno e, in tempi brevi, il Centro per l’impiego che sarà punto di riferimento per l’intero Vallo di Diano.
Ritenendo Sala una città di servizi e centro scolastico (con il Tasso di Salerno e il Liceo di Nocera Inferiore, il Liceo Classico “M.T. Cicerone” è uno dei primi tre Licei pubblici istituiti in provincia di Salerno) la giunta Cavallone ha prestato particolare attenzione a tali problematiche e quando gli chiedono di evidenziare i progetti realizzati il sindaco ricorda l’ultima iniziativa portata felicemente a termine: il finanziamento di circa 13.500.000 euro per la realizzazione del Campus Scolastico che prevede l’unificazione delle scuole cittadine. In particolare, sarà abbattuto e ricostruito in loco l’edificio che ospita l’Istituto Tecnico Industriale. Il progetto, con esposizione del grafico, è stato presentato ufficialmente a Roma il 22 novembre scorso. Sempre in tema di edilizia scolastica, il cronoprogramma prevede per il prossimo mese di aprile l’ultimazione dei lavori per il complesso di contrada Fonti che ospiterà le sccole materne ed elementari.
Sempre in campo culturale, altro fiore all’occhiello è la realizzazione del teatro comunale, “un piccolo gioiello che porta il nome di Edoardo Scarpetta, con 490 posti e contiamo di dare sistemazione definitiva all’adiacente museo archeologico”.
Sono stati ultimati i lavori per la messa in sicurezza del costone roccioso in località San Leo, fonte di grandi preoccupazioni agli abitanti delle zone sottostanti. Per lo stadio comunale sono stati resi nuovamente agibili gli spogliatoi ed il terreno di gioco e si spera di iniziare in tempi brevi i lavori per la copertura della tribuna.
Sono stati realizzati gli impianti a Led sulle strade comunali ed è stato riportato il mercato al centro della città. Inoltre, sarà realizzata una seconda area industriale nei pressi dello svincolo autostradale Sa/RC per il quale è disponibile un finanziamento di 6.000.000 di euro e si procederà all’adeguamento della Casa Comunale con un ulteriore finanziamento di 1.200.000 euro.
Fin qui l’incontro con Francesco Cavallone. All’orizzonte, però, si sta affacciando una nube di cui non abbiamo potuto discutere perché successiva al nostro colloquio ma su cui il sindaco, ne siamo certi, non mancherà di alzare la voce: l’INAIL ha deciso di far effettuare dai tecnici degli uffici della Basilicata (Potenza e addirittura Matera) le pratiche relative alle ispezioni nei cantieri del Vallo di Diano e le visite mediche per i lavoratori. Già si parla di un’altra grossa beffa.
C’è poi il rapporto con gli altri comuni del Vallo di Diano in merito al progetto ITI (Investimento Territoriale Integrato). Per il sindaco di Sala Consilina attraverso l’ITI si potrebbe unire il territorio mettendo insieme quanti più enti possibile. Un territorio di almeno 30.000 abitanti potrebbe accedere più facilmente ad una serie di finanziamenti. Su questo, però, i sindaci hanno preso tempo anche per valutare la compatibilità dell’ITI con il progetto “Aree interne” della Comunità Montana e con le iniziative del GAL (Gruppo di Azione Locale).
Ma il rapporto tra i vari comuni del Vallo di Diano meriterebbe un’analisi più approfondita che, almeno in questa occasione, lo spazio a disposizione non ci consente.