Per il tempo libero, non tutti amiamo le stesse cose. C’è gente che preferisce andare al mare o in montagna, chi invece adora viaggiare e chi ancora vuole visitare chiese, monumenti e così via. Quelli dell’ADB, noto gruppo pestano (al quale ho l’onore di presiedere), che periodicamente si riunisce per degustare e valutare vini “alla cieca” (cioè senza conoscerne l’etichetta), non hanno dubbi: prediligono gustare vini accompagnandoli a prodotti di qualità. Qualche giorno fa abbiamo organizzato una “tre giorni” in Toscana che aveva come principale obiettivo quello di bere e mangiare bene. Così, in 16, siamo partiti per trascorrere, secondo uno dei partecipanti, momenti indelebili. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche, a seconda dei punti di vista, non siamo stati molto fortunati, abbiamo incontrato la neve, cosa che ha reso il panorama delle vigne più bello e interessante. Prima tappa è stata Cinigiano, nel cuore della maremma grossetana, siamo tra la Valle dell’Ombrone, il tratto terminale della Val d’Orcia e le pendici occidentali del cono vulcanico del Monte Amiata. Qui, ad attenderci abbiamo trovato Giovanbattista Basile, titolare dell’azienda Basile (0564.993227), che per 2 giorni ci ha fatto da cicerone in lungo e in largo per questa bellissima zona. Giovanbattista è un napoletano che, oltre 20 anni fa, ha lasciato la sua città natale, ha acquistato una proprietà da tempo abbandonata e ne ha fatto una bellissima azienda vinicola che, sin dall’inizio, coltiva scrupolosamente secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Con impegno e passione produce vini che sono apprezzati in Italia e all’estero. La sua ultima soddisfazione è stata quella di conquistare gli ambiti “3 bicchieri”, con il vino Ad Agio 2012, sulla guida del Gambero Rosso del 2017. Nonostante le basse temperature e una pioggerellina battente siamo andati in cantina, ben organizzata ed ordinata, dove ci sono stati spiegati fino in fondo i processi di vinificazione. Basile è una piccola azienda (produce circa 50.000 bottiglie) e per uno come me che ha visitato centinaia di cantine, è una di quelle tra le più belle da visitare. Mi spiego meglio, in un certo qual modo le cantine sono tutte simili, visitarne una grande è come andare in un museo con una guida che non trasmette emozioni, i vini sono per lo più “costruiti” e quasi industriali. Da Basile, e in cantine simili, si conosce la persona che trasmette sensazioni e amore per il mondo del vino e per il territorio. Bere i suoi vini è come “bere lui”, come assaporare qualcosa che è stata creata con passione, impegno e sacrificio. La prova di quello che ho scritto l’abbiamo avuta quando nel caldo salone della sua casa abbiamo degustato l’Arteteca 2106, Vermentino Toscana Igt; il Cartacanta 2014, Montecucco Sangiovese Docg; il Comandante 2014, Maremma Toscana Doc; l’Ad Agio 2013, Montecucco Sangiovese Riserva Docg. Poche parole, i vini sono stati graditissimi. Causa strade non sicure per la neve, per la prima sera, abbiamo dovuto cambiare l’albergo e siamo andati a Paganico (GR), al “Rifugio da Giulia” (0564.906092), un buon tre stelle, ben organizzato e pratico. Anche per la cena abbiamo dovuto attuare il “piano b” e Giovanbattista ha prenotato alla “Taverna di Campagna” (0564.991030) a Monte Antico (GR). Il locale non è uno dei più belli, ma abbiamo gustato un’ottima cucina maremmana: antipasto toscano, tortelli burro e salvia, pappardelle al sugo di cinghiale, grigliata di carne e tiramisù. A questa succulenta cena, Giovanbattista ci ha abbinato e offerto prestigiose vecchie annate (2007, 2008, 2010) dei suoi vini. Il giorno seguente, abbiamo rifatto le valige perché potevamo andare all’agriturismo che ci era stato interdetto per il cattivo tempo. In mattinata, con il nostro cicerone, siamo andati alla vicina e bella Montalcino (SI) e successivamente ci ha fatto scoprire Bagni Vignone, l’unica frazione (30 abitanti) del comune di San Quirico d’Orcia (SI). Qui, molto ben organizzato turisticamente con diversi ristorantini, c’è la “Piazza delle sorgenti”, una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche. Interessante e suggestiva. Altra bella scoperta è stato il ristorante che ci ha ospitato a pranzo: “La Scottiglia” (0564.950993) a Seggiano (GR), siamo sul Monte Amiata a quasi 800 metri s.l.m. Bel locale, ben arredato, bel camino (ci voleva) e ancora un menu coi fiocchi: crostini con lardo di Colonnata, pici con le briciole, tagliata e tortino al cioccolato. Come vino abbiamo naturalmente optato per etichette della zona di Montecucco. Sazi e soddisfatti siamo partiti per Monticello Amiata, dove la gentile e giovane Enrica Micillo ci attendeva nel suo rustico e isolato agriturismo “Le Pianore”, 8 camere tutte occupate da noi, abbiamo avuto l’impressione di stare a casa di amici. La cena, ancora una volta accompagnata da vecchie e buone annate dei vini di Basile, è stata con prodotti aziendali preparati nel rispetto della naturalezza e della bontà. Alla fine ci hanno lasciato soli e abbiamo fatto le ore piccole vicino al camino. Dopo la ricca colazione mattutina è venuto il momento di tornare a casa. Ma strada facendo abbiamo organizzato, a Montalcino, una visita con degustazione alla cantina “Castello Romitorio” di Sandro Chia, il famoso artista italiano noto per essere stato uno dei più importanti membri del movimento della Transavanguardia italiana. A riceverci abbiamo trovato il gentilissimo Daniele D’Antoni che, dopo averci fatto visitare le vigne e la cantina abbellita con innumerevoli opere del noto artista, ci ha fatto degustare le più prestigiose etichette aziendali dove spiccava la “Riserva 2007” di Brunello di Montalcino. Soddisfatti, riprendiamo la nostra strada verso casa. Era da poco passato mezzogiorno… dopo il vino un po’ di fame c’è. Siamo nei dintorni di Pienza (SI), la cittadina nota per la produzione di ottimi pecorini. Ci viene in mente di avere un’amica, Silvana Franci, che gestisce il ristorante “Dal Falco” (0578.748551) in questa suggestiva località. Una breve telefonata e siamo tutti a tavola nel suo bel, rustico, caratteristico e affollato ristorante. Abbiamo chiesto una “cosa” veloce ed ecco che prontamente ci arrivano salumi, formaggi, marmellatine, tagliate, filetti, verdure, cantuccini, Franciacorta, Nobile di Montepulciano, vin santo, ecc. Tutto eccezionale, dalla qualità ad una superlativa ospitalità in tutti i sensi. Soddisfatti siamo ritornati nella nostra Paestum, consapevoli di aver visitato luoghi bellissimi e conosciuto persone straordinarie. Torneremo…
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